BENITO: UN “BURBERO” DAL CUORE D’ORO
Di Emidio
Calvarese
La sua voce rauca risuonava severa all'interno delle sale parrocchiali,
richiamando all'ordine chiunque non le usasse nel modo corretto; ogni volta che
si adoperava un pennello il pensiero correva a lui e all'immancabile frase:
“dopo pulite tutto, si?”. Poi ti giravi ed il suo viso raccontava tutta
un'altra realtà, lo vedevi sorridente,
attento ed incuriosito al tuo lavoro.
Benito è stato un fedele servitore della comunità parrocchiale, affezionato
amico di don Ennio ed appassionato di
Cristo, forse dall'aspetto severo ma da un cuore generosissimo.

GIUSEPPINA ERA GIUSEPPINA
Di Stefania Quarta
Giuseppina era allegria e ironia. Sempre pronta ad organizzare feste:
serate con bruschette, salsiccia e dolci, serate all'insegna del divertimento e
della gioia.
Giuseppina con la sua voce incantava. Donava la sua melodia con emozione e
passione. Alle prove cercava sempre acuti impossibili, sempre più su, su, su e
poi si interrompeva e rideva con sonorità assurde.
Giuseppina si commuoveva intensamente e difendeva gli amici con
convinzione.
Cantava, cantava sempre e ci coinvolgeva; ricordo, un anno, era estate e
all'interno di una chiesa ci esortò: “Dai, dai cantiamo 'A Betlemme di Giudea'.
Noi, un po' ci vergognavamo, era un canto natalizio, ma alla fine
l’accontentammo e fummo contenti di averlo fatto.
Ha sempre affrontato con dignità le avversità della vita, sopportando il
dolore e il disagio, testimoniando il suo amore in Cristo sempre al servizio
della parrocchia.
Giuseppina era Giuseppina.

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