venerdì 27 luglio 2018

GENTE DI MARE...

Di Pierina Costantini

Quella che voglio raccontarvi è una storia d’amore con un tragico epilogo.
I protagonisti di questa storia sono: il mare, che da sempre evoca nell’uomo l’idea di libertà e di infinito, e due pescatori nostri concittadini Elia Artone e Carlo Mazzi.
Pensando ai pescatori, e in particolare ad Elia e Carlo ha cominciato a ronzarmi in testa la famosa canzone di Umberto Tozzi, che sarà come un filo conduttore nella vicenda umana che mi accingo a raccontarvi; nelle parole di questa canzone, infatti, è racchiuso il mistero di un rapporto quasi morboso che lega i pescatori al mare.
“Gente che muore
di nostalgia
ma quando torna dopo un giorno muore
per la voglia di andare via”
Certamente Elia e Carlo amavano profondamente i propri familiari, ma appartenevano al mare. I pescatori veri, quelli che il mare ce l’hanno nel sangue, pensano al mare anche quando sono a terra, magari costretti a non poter salpare per il maltempo o perché le reti devono essere riparate o perché il motore abbisogna di manutenzione. Ma questi uomini, con la pelle arsa dal sole, con le forti mane callose e con lo sguardo perso nella vastità dell’orizzonte, hanno sempre nella mente il mare, croce e delizia della loro esistenza…il mare, scrigno di promesse…il mare, richiamo di libertà… il mare, sconfinata distesa senza limiti che
“porta i pensieri alla deriva”
È dura la vita del pescatore e la conoscevano bene questa vita Elia e Carlo…notti trascorse gettando le reti e sperando in una pesca fruttuosa. Quanto amore e quanta dedizione per un lavoro sacrificato e spesso ingrato…tanti sforzi a volte vani…lunghe notti insonni per salpare le reti quasi vuote…notti di bonaccia ma anche notti di tempesta.
Il mare…questa fonte di vita e di sostentamento per molti abitanti di Giulianova.
Il mare… che si gonfia ribelle e a volte fagocita i suoi amici pescatori.
È stato questo il destino tragico di Elia e Carlo che, a bordo del motopeschereccio ELIANA, sono usciti in mare, sfidando il maltempo per salpare le reti calate per la pesca. Elia e Carlo non erano dei principianti, lo conoscevano bene il mare e sicuramente non era la prima volta che affrontavano una burrasca. Stavolta, però, l’amato mare li ha traditi e d’ improvviso si è trasformato in un mostro spietato che non ha dato loro scampo.
È così che si è conclusa questa storia d’amore e a noi che quest’anno festeggiamo la nostra Mamma Celeste, che appelliamo Madonna Santissima del Portosalvo, non rimane che rivolgere il nostro pensiero alla “gente di mare “, ai pescatori che continuano il loro duro lavoro, ai pescatori che conducono una vita rischiosa ma senza dubbio affascinante.
Un pensiero speciale lo rivolgiamo a Elia e Carlo, così come a tutti i marinai che hanno trovato la morte nello svolgimento del proprio lavoro e che hanno la loro tomba proprio nel mare.
Il mare ha restituito ai propri cari il corpo di Elia e di Carlo, ma tanti familiari guardano quelle acque profonde che hanno sommerso per sempre padri, figli, fratelli lasciando nel cuore un vuoto ancor più grande, senza la consolazione di una tomba dove poter deporre un fiore sostando in preghiera.
Madonna del Portosalvo proteggi i tuoi figli pescatori e concedi loro che possano far ritorno alle loro case.
Madonna del Portosalvo accogli Elia e Carlo nel porto del paradiso, insieme a tutti i pescatori che riposano nel mare
“che ci fa sempre un po’ paura
ma che è il nostro grande fratello blu”

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