OMELIA
DI S. E. MONS. LORENZO LEUZZI, VESCOVO DI TERAMO-ATRI, IN OCCASIONE DELL’INIZIO
DEL SUO MINISTERO EPISCOPALE
Cari
fratelli e sorelle […], con grande gioia mi rivolgo a voi chiedendo, fin da
questo momento, quella comprensione e quell’affetto propri di chi partecipa
agli avvenimenti della storia con gli occhi della fede e la semplicità dei
piccoli. È stata finora l’esperienza della mia vita che, ne sono certo, voi
potete e spero vorrete condividere: avere gli occhi della fede e la semplicità
dei piccoli sono il segreto della vita. Oggi sono qui davanti a voi e in mezzo
a voi vivendo con sincero stupore una nuova tappa della mia esistenza che, come
le altre, non avrei mai pensato di percorrere. Dopo aver accolto con gioia e
affetto filiale la fiducia di Papa Francesco verso la mia persona, ho già
sperimentato, incontrando molti di voi, la genuinità e la robustezza della vita
di fede e dell’impegno apostolico delle vostre comunità parrocchiali e realtà
ecclesiali. Con tutti ho condiviso la gioia di ripartire per scrivere una nuova
tappa della storia antica e feconda della nostra Chiesa. Questa vostra
testimonianza è stata per me motivo di tanta consolazione! […]
Vorrei
condividere con voi l’invocazione del beato Paolo VI, […], che tante volte,
prima di addormentarmi, ho riascoltato: “Signore, tu non hai esaudito la nostra
supplica” (Roma 13 maggio 1978). È un’invocazione che ci ricorda che ogni
discepolo è chiamato a coniugare quotidianamente, nel suo impegno di
costruzione della Chiesa e della società, la certezza della fede e la novità,
talvolta imprevedibile, del cammino reale e storico che il Signore ci suggerisce
di percorrere. Di fronte alle difficoltà impreviste e, talvolta, drammatiche,
[…], possiamo restare delusi o sentirci abbandonati. È il momento, invece, in
cui siamo invitati a verificare e a superare le nostre preoccupazioni e a
ripartire con sano realismo. Di fronte a noi c’è la grande illusione dell’uomo
contemporaneo, forse anche della stessa comunità cristiana, preoccupato di
raggiungere il successo immediato, talvolta a qualunque prezzo. Voler vedere
Dio senza lasciarsi trasformare il cuore e la mente da Lui è la grande
tentazione di tutti, anche dei battezzati! Oggi, insieme, vogliamo accogliere
l’incertezza e il disorientamento dell’uomo contemporaneo riscoprendo e
testimoniando che la chiamata del Maestro non è quella della sequela di un fondatore
sia pure di una religione di alto valore religioso o sociale (CF. Francesco,
Messaggio per la Giornata Mondiale Missionaria 2017). È la chiamata che
ciascuno di noi ha desiderato da sempre fin dal giorno della sua nascita nel
tempo. […]
Ma la
vera gioia si consoliderà nella nostra vita se insieme decideremo di amare e
seguire il Maestro. Lui, il Risorto, attende la nostra generosa risposta! Sarà
Lui a donare a tutti noi la capacità di vedere i nostri fratelli e sorelle con
i Suoi occhi, perché solo i Suoi occhi sono capaci di aprire i nostri
orizzonti, quelli di un amore che promuove e non strumentalizza. […] Affidiamo
a Maria e all’intercessione dei Santi patroni, San Berardo e Santa Reparata, e
del compatrono, S. Gabriele dell’Addolorata, il nostro cammino di discepoli del
Risorto che desiderano vedere la storia con i Suoi occhi. Così sia!
X Lorenzo Leuzzi
Vescovo di
Teramo-Atri
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