Primo estratto n. 6942 4° premio (Lampada)
Secondo estratto n. 3777 3° premio (Tablet)
Terzo estratto n. 4099 2° premio (Bici)
Quarto estratto n. 1168 1° premio (Automobile)
lunedì 12 agosto 2019
giovedì 25 luglio 2019
PROGRAMMA 2019
Dal
1 al 3 agosto
Ore
18,30 TRIDUO nella chiesa di
S. Pietro Apostolo.
Dal
4 al 11 agosto
Nella Chiesa di
San Pietro Apostolo: mostra
La
società dell’allegria - L’oratorio
di don Bosco “questa è la mia casa”
Visite guidate su
prenotazione al 348 8422873.
Domenica
4 agosto
Ore
18,30 Processione a partire dalla
chiesa della Natività di Maria Vergine per via Thaon de Revel, via Marconi, via
Curiel fino a p.zza Giovanni XXIII.
Ore
19,00 In p.zza Giovanni
XXIII: S. Messa nella quale consacriamo i neonati alla Madonna.
Con le offerte
saranno rinnovate le adozioni a distanza presso l’AVSI e PAFI.
Ore
21,00 S. Messa nella chiesa di S. Pietro Apostolo
Lunedì
5 agosto
Ore
21,30 In p.zza Giovanni
XXIII: Serata in ricordo di don Ennio Lucantoni
“PESCATORE
DI UOMINI - Don Ennio Lucantoni:
ricordi,
immagini testimonianze”.
Martedì
6 agosto
GIORNATA
EUCARISTICA VOCAZIONALE IN MEMORIA DI DON FRANCO MARCONE E DON ENNIO LUCANTONI
Ore
9,00 Nella chiesa di San
Pietro Apostolo S. Messa e, a seguire, ADORAZIONE EUCARISTICA che si concluderà
alle ore 16,30 con la recita dei vespri e la Benedizione Eucaristica.
Ore
18,30 Nella chiesa di San
Pietro Apostolo concelebrazione Eucaristica, in suffragio di don Franco e don Ennio.
Dalle
ore 19,30 In p.zza del Mare XXXVI SAGRA
DEL PESCE “Peppino Laudadio”
Ore
21,30 In p.zza Giovanni
XXIII: “Non si può combattere il male
con altro male. E la guerra è un male” Papa Francesco (Angelus 25 febbraio
2018)
Dialogo con
Daniele Rocchi (giornalista esperto di Medio Oriente)
e Marco Calvarese
(giornalista/fotografo/videomaker)
autori del
reportage in Siria per AgenSir, agenzia della Conferenza Episcopale Italiana.
Mercoledì 7 agosto
Dalle
ore 19,30 In p.zza del Mare XXXVI SAGRA
DEL PESCE “Peppino Laudadio”
Giovedì
8 agosto
Ore
15,00 GRANDE CACCIA AL
TESORO con base in p.zza Giovanni XXIII, dove si ricevono le iscrizioni delle squadre fin dal mattino.
Dalle
ore 19,30 In p.zza del Mare XXXVI SAGRA
DEL PESCE “Peppino Laudadio”
Venerdì
9 agosto
Ore
17,00 Giochi dei bambini in p.zza
Giovanni XXIII
Dalle
ore 19,30 In p.zza del Mare XXXVI SAGRA
DEL PESCE “Peppino Laudadio”
Sabato
10 agosto
Ore
9,00 S. Messa per i
defunti della parrocchia nella chiesa di S. Pietro Apostolo.
Ore
10,00 GARA VELICA - 18°
Trofeo “MADONNA DEL PORTOSALVO”
organizzato dalla
Lega Navale Italiana sul percorso tra
zona Campeggi e
zona Arlecchino (raduno ore 9,00 presso Lega Navale).
Dalle
ore 19,30 In p.zza del Mare XXXVI SAGRA
DEL PESCE “Peppino Laudadio”.
Ore
21,30 In p.zza Dalmazia: esibizione
dell’orchestra OUTLET LIVE MUSIC.
DOMENICA
11 AGOSTO
Ore
8,30 Arrivo e giro per le
vie della città della BANDA DI ANCARANO
Ore
16,30 A partire dalla chiesa
di S. Pietro Apostolo
PROCESSIONE SUL MARE
Ore
19,00 Sulla banchina di riva
SANTA MESSA presieduta dal Vescovo.
Ore
20,00 In p.zza del Mare XXXVI
SAGRA DEL PESCE “Peppino Laudadio”
Ore
21,00 S.
MESSA nella chiesa della Natività di M. V.
Ore
21,30 In p.zza Dalmazia: ALEXIA in concerto
Ore
23,30 In p.zza Dalmazia
ESTRAZIONE DELLA LOTTERIA biglietto € 2,50
1° premio
(4° estratto): autovettura “NUOVA Ford Fiesta” - 1.1 benz. 3P 70CV
2° premio
(3° estratto): BICICLETTA ELETTRICA - Mod. City 26 24V - indicatori LED
3° premio (2°
estratto): Tablet Huawei Mediapad T3 10, Android, 2GB Ram, Mem. 16 GB,
Bluetooth e WI-FI
4° premio
(1° estratto): LAMPADA DA TAVOLO “Artemide - mod. Melampo Notte”
i numeri
vincenti potranno essere consultati anche su internet all’indirizzo:
madonnadelportosalvo.blogspot.it
Subito dopo
GRANDIOSO SPETTACOLO PIROTECNICO
SUL MARE
Eseguito da Pirotecnica
Di Fabio s.r.l. di Torricella Sicura (Te).
Durante
la settimana della festa sarà allestita in piazza Del Mare una PESCA DI
BENEFICIENZA
Le
vie principali del lido saranno artisticamente illuminate dalla ditta “Aldorino
Guerrieri” di Diana Farinelli di Giulianova.
IL SALUTO DEL VESCOVO
Teramo, lì 16
luglio 2019
Carissimi/e,
mi è
particolarmente gradito, in occasione della festa della Madonna del Porto,
farvi pervenire un messaggio col quale testimoniare la mia vicinanza e anche il
mio orgoglio nel constatare la forte devozione verso Maria Santissima, Madre
del nostro Signore Gesù Cristo.
La presenza di
Maria, infatti, è la porta che conduce alla vera conoscenza del Figlio e che
rende una comunità realmente erede degli apostoli, i quali hanno lasciato tutto
per seguire Colui che Giovanni Battista ci ha indicato come l’Agnello che
toglie il peccato del mondo.
La presenza di
Maria nella vita di ciascuno di noi, infatti, è un dono di grazia inestimabile
di Dio Padre: “Maria è l'eccellente
capolavoro dell'Altissimo, che se ne riservò la conoscenza e il possesso. […] Affermo
con i Santi che la divina Maria è il paradiso terrestre del nuovo Adamo, dove
questi si è incarnato per opera dello Spirito Santo per compiervi
imperscrutabili meraviglie. È il mondo di Dio, grande e divino, dove si trovano
bellezze e tesori ineffabili.” (San Luigi Maria
Grignion de Monfort, Trattato della vera
devozione a Maria, n. 5, 6, [TVDM]).
La presenza di
Maria, secondo il titolo di Madonna del Porto, mi induce ad una breve
riflessione in merito alle imperscrutabili meraviglie che Ella potrà compiere
per la vostra comunità e - per mezzo della vostra preghiera – per la Diocesi
intera.
Il porto
dell’amata città di Giulianova, mentre è fisicamente una presenza della
operosità dei suoi abitanti, è al contempo anche la metafora del luogo di
approdo che attende ogni viaggio della vita. Ciò che è importante è saper
costruire un giusto rapporto tra la meta (ossia, il porto) e il viaggio (ossia,
la vita), sapendo che ciascuno di noi è un po' come l’erede di Ulisse che,
prima di approdare ad Itaca, dovrà affrontare il mare e le sue tempeste.
In particolare,
il porto - metafora della meta, potremmo dire di una Itaca ideale – ci ricorda
che il viaggio della nostra vita non può essere affrettato con approdi
prematuri. Come Ulisse, è bene giungere alla meta attraverso una personale
esperienza di maturità. In tal caso la presenza di Maria è fondamentale,
potremmo dire che Ella è una grazia preveniente che Dio pone sul nostro
cammino: “Dio vuole che la sua santa
Madre sia conosciuta, amata e onorata ora più che mai. Ciò accadrà sicuramente
se con la grazia e la luce dello Spirito Santo, i predestinati si inoltreranno
nella pratica interiore e perfetta che manifesterò loro in seguito. Allora
vedranno chiaramente - nella misura che la fede permette - questa bella stella
del mare, e guidati da lei giungeranno in porto, malgrado le tempeste e i
pirati” (TVDM, 55).
Dunque, dobbiamo
tenere fisso lo sguardo sul porto senza dimenticarci di vivere pienamente e
secondo il cuore di Cristo il viaggio,
nel quale si intersecano fra loro la metafora del mare e della nave.
Il mare si fa
simbolo del "senza-confine" che impaurisce tutti noi che abitiamo
terre protette, intimi focolari, passioni quiete che nessuna gioia ha mai fatto
danzare, alcun dolore inabissato. La verità, tuttavia, è che Il mare conosce la
danza e l’abisso: “Le linee del mare sono
infatti, la "profondità" dell’abisso e il "senza-confine"
dell’orizzonte, due dimensioni che inquietano l’uomo del territorio incapace di
vivere senza i segni del mondo, ma non il navigante che non dice al dolore
"sparisci" e all’amore "calmati". […] In questo senso il
mare è la metafora del cuore come la terra lo è dell’anima razionale, perché a
differenza dell’anima, che da quando è nata è sempre in cerca di protezione e
di salvezza, nel cuore c’è quella voglia di terre non ancora scoperte che solo
il mare può concedere a chi non teme il "senza-confine" (U.
Galimberti).
C’è nell’uomo,
soprattutto contemporaneo, una lotta continua tra l’abisso del suo essere
creatura di Dio e l’orizzonte dei suoi sogni e dei suoi progetti, lotta che a
volte ci spinge a tirare i remi in barca e ad abbandonare il viaggio in mare.
Mi ritorna in mente, a proposito, un episodio raccontato da Plutarco nella sua Vita di Pompeo in cui Pompeo - davanti
ai soldati che durante una tempesta non volevano affrontare il mare per
trasportare a Roma il grano delle province – pronunciò le seguenti parole: “navigare necesse est, vivere non necesse
(lat. «navigare è necessario, vivere non è necessario»). Questa frase, guarda
caso, è divenuta motto delle città anseatiche, e più recentemente di altre
organizzazioni marinare. L’uomo, ogni uomo di ogni tempo, ha bisogno di
navigare continuamente nelle profondità del suo mistero, affrontando quelle
onde burrascose che nascono dalla lotta tra il suo abisso e il suo
essere-senza-confini. In tal caso Maria è maestra di vita, giacché Ella iniziò
il suo viaggio con Gesù meditando il suo cammino nel suo cuore (ossia nel suo
abisso) (cf. Lc 2,49). A tal
proposito, auguro che questi giorni di riposo possano essere l’occasione per
riscoprire il gusto e il sapore del meditare la Parola di Dio.
Per quanto
riguarda la metafora della nave, essa ha sempre accompagnato la riflessione
umana sul significato della vita. In particolare, vorrei accennare a due
questioni riconducibili alla metafora della nave: la navigazione come metafora
dell’eroico agire e come metafora della ragione umana e delle sue ricerche.
Circa l’eroico
agire, se nell’immaginario umano Ulisse è l’eroe del “navigare è necessario,
non è necessario vivere”, nella realtà storica Cristo è colui che ha incarnato
pienamente questo bisogno eroico dell’animo umano: «Sciocchi e tardi di cuore
nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse
queste sofferenze per entrare nella sua gloria?» (Lc 24,24-25). E, di questa necessità Maria è stata resa
protagonista in modo speciale: «Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua
madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno
di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te
una spada trafiggerà l'anima» (Lc
34-35). C’è un legame così stretto tra il Figlio e la Madre - tra il capitano
della nave e la Madre – che: “Per mezzo della SS. Vergine Maria Gesù Cristo venne
nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo” (TVDM, 1). Maria è
colei che aiuta a navigare con coraggio nel mare della vita.
Per quanto
riguarda la metafora della ragione che ricerca nuovi lidi cui attraccare e poi
ripartire verso nuove mete, ci viene in aiuto una riflessione di Sant’Agostino:
“Fra noi e l’aldilà si frappone il burrascoso mare di questo secolo che con le
sole forze umane non si può attraversare. Dio ha preparato il legno, la croce
con cui compiere la traversata. Il mezzo è sicuro, ma tutt’altro che comodo” (Commento al Vangelo di San Giovanni,
49). Io aggiungerei anche che Dio ha preparato il mistero di Maria, stella del
mare, affinché il “burrascoso mare”
possa essere domato dal mistero di Cristo.
Carissimi
fratelli e sorelle,
nell’augurarvi
una buona festa della Madonna del Porto, vi affido alla sua materna protezione
e sicura guida e, mentre vi auguro di navigare sicuri verso porti e mari che
Dio ha preparato pe voi, vi benedico di cuore e vi auguro un fruttuoso periodo
di riposo.
+
Lorenzo Leuzzi
Vescovo
BEATI VOI, POVERI, PERCHÉ VOSTRO È IL REGNO DI DIO
di
don Luca Torresi
Nel Vangelo di Luca, Gesù prima
sale sul monte e prega tutta la notte, poi chiama a sé i suoi discepoli, ne
sceglie dodici – gli apostoli –, infine scende in un luogo pianeggiante e
proclama le beatitudini: “Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio”.
Quello che mi colpisce di Gesù, e che l’evangelista sottolinea, è il modo con
cui compie questo gesto: “alzati gli occhi verso i suoi
discepoli”. Ci sono modi che ci indispongono e ci sono parole, come in questo
caso, in cui le esclamazioni di Gesù, cariche di forza e speranza, ci predispongono positivamente sia
perché chi parla è più in basso dei suoi ascoltatori e sia perché quelle
affermazioni implicano una garanzia di intervento da parte di Dio.
“Beati voi”. Si inizia con una
promessa, un’assicurazione di felicità, che mi invita a rallegrarmi per
qualcosa di buono che sta accadendo. Dio entra nella mia vita, irrompe e porta
una novità, un cambiamento, come nell’Annunciazione: «Rallegrati, piena di
grazia: il Signore è con te». Quando Dio si rivela propone ad ogni uomo
l’offerta della sua gioia.
Questa felicità precede la
condizione degli ascoltatori: “Beati voi, poveri”. I primi discepoli di Gesù appaiono
come poveri: essi hanno abbandonato tutto, si sono allontanati dalla famiglia e
dai loro affetti e non hanno più niente. Noi, “discepoli” del terzo millennio,
invece, ci troviamo ad affrontare la “nuova povertà” intesa come l’impossibilità
che una persona ha di poter svolgere la vita che amerebbe vivere: anziani soli con il pro di una
longevità invidiabile e il contro di un sostentamento insufficiente; famiglie
in crisi che necessitano di un supporto affettivo ed economico nelle
fatiche della vita quotidiana; giovani alla ricerca di punti di riferimento o di
una realizzazione professionale a cui viene impedito l’accesso; l’isolamento
sociale che porta a farsi dipendente da qualcosa o qualcuno; le vittime di
tante forme di violenza, soprusi e ingiustizie; e così via. Ognuno di questi
nuovi poveri ha nel cuore un solo desiderio: poter uscire in pubblico senza vergognarsi di
sé o di quello che ha.
Per questo Gesù continua dicendo “Beati
voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio”, per richiamare nel cuore di ognuno
che non è la povertà a rendere beati i poveri, ma la situazione della povertà da
loro la possibilità di implorare, desiderare, sollecitare il regno di Dio perché un povero non potrà mai
trovare Dio indifferente o silenzioso dinanzi alla sua supplica. A
tutti noi che ci sentiamo bisognosi, indigenti, disgraziati, sventurati, manchevoli
e infelici è chiesto di supplicare con fede che regni su di noi Dio, non il
denaro, né il trionfo, né il possesso, né i potenti di questo mondo.
Imitiamo
i passi della nostra amata Maria. Facciamoci guidare dalle sue scelte,
orientiamo la nostra vita e le nostre scelte seguendola – “Avvenga per me
secondo la tua parola” – mettiamoci nelle mani di Dio riconoscendo con meraviglia
e grande gioia che non è importante quello che io sono, quello che io faccio o
quello che posseggo ma quello che Dio ha fatto e fa per me. Nel Magnificat, un prorompente
inno di gioia, una cosa ci sorprende: Maria non accenna mai alla propria
maternità – avere il privilegio di portare nel proprio grembo il Figlio di Dio
– ma il suo canto è tutto concentrato sulle meraviglie che Dio compie, cambiando,
capovolgendo tutte le situazioni. Recitiamo ogni giorno il nostro Magnificat, “Beati
voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio”, e con Maria rinnoviamo la nostra fiducia, la
nostra adesione – questa è la fede – al Signore e al suo messaggio.
PESCATORE DI UOMINI - don Ennio Lucantoni: ricordi, immagini, testimonianze
Ricordare
don Ennio attraverso i racconti di coloro che lo hanno conosciuto e proseguire,
almeno in parte, la sua instancabile opera di sostegno materiale delle persone
in difficoltà economica. Con questa duplice finalità, in occasione del primo
anniversario della sua scomparsa, è stato pubblicato “Pescatore di uomini – Don
Ennio Lucantoni: immagini, ricordi, testimonianze”. Scritto da Marzia Tassoni,
sostenuto dalla Parrocchia della Natività di Maria Vergine, il volume contiene
il resoconto di 41 incontri, avvenuti tra gennaio e giugno di quest’anno, durante i quali la figura e l’opera di don
Ennio sono tornati alla luce, illuminati, appunto, dalle parole di quanti, in
forma e misura anche diverse, lo hanno stimato e profondamente amato.
Sessantadue
anni di sacerdozio, ed un’esperienza umana vissuta a Giulianova, radicata nel
quotidiano delle famiglie e nell’intimità di migliaia di persone, sono
ripercorsi lungo il filo delle immagini, delle lettere, degli appunti, delle
testimonianze scritte. Significativi anche i ricordi e i disegni dei più
piccoli.
In
tanti hanno voluto dare un segno della proprio amore e della propria
riconoscenza nei confronti di don Ennio, un uomo e un sacerdote che ha annunciato il Vangelo
instancabilmente, e lo ha fatto nell’arco di un’esistenza che, senza
interruzioni, lo ha visto amico entusiasta, padre amorevole, presenza
preziosa, testimone incrollabile di
fede. Lo stesso affetto di chi ha raccontato e contribuito in vario modo alla
stesura del libro, animerà quanti, acquistando “Pescatore di uomini”,
renderanno vivo il ricordo di don Ennio
e ridisegneranno, concretamente, la sua mano aperta, la stessa con cui ha
sempre sostenuto questa comunità, a volte sofferente nello spirito e, non di
rado, bisognosa anche per imprevedibili ristrettezze materiali.
Don
Ennio, un prete “comune”, ma straordinario per l’eredità che ci ha lasciato e
che, ancora, in questa Festa in onore della Madonna del Portosalvo, fa sentire
la sua presenza e la sua benedizione: lui, sacerdote esemplare, incredibilmente
amato, impresso per sempre nel cuore e nella memoria della sua città.
NOTIZIE DAL MARE
OPERAZIONE FONDALI PULITI
di Domenico Foglia
Dalle gomme agli
stivali, dai vecchi televisori alle sonde meteorologiche; perfino cartelli
stradali e asciugacapelli: quanti rifiuti vengono buttati ogni giorno nel mare?
Si calcola addirittura un camion zeppo
di spazzatura al minuto, ossia otto milioni di tonnellate all'anno, al punto
che nel 2050 gli oceani potrebbero contenere più bottiglie di plastica che
pesci. Ed è una prospettiva a cui non sfugge il nostro Adriatico. Tutto il Mediterraneo
è sotto la morsa di scarichi e abbandoni non autorizzati, che inevitabilmente
finiscono per incidere su qualità e
quantità del pescato. Sono solo
apparentemente "rifiuti
marini" perché in realtà provengono da "terra" , da discariche
abusive o pratiche di smaltimento scorrette. E a farne le spese sono,
purtroppo, proprio marinai e pescatori che con il prodotto del mare vivono e
crescono, assicurando il futuro per loro e le proprie famiglie.
E gli addetti ai
lavori hanno compreso da tempo l'importanza di tenere i fondali puliti e si moltiplicano perciò varie proposte
in materia di anti-inquinamento. Spesso hanno nomi esotici ma dalla "missione"
comprensibilissima: ossia quella di
contribuire alla pulizia ambientale, in questo caso marittima.
L'iniziativa principale
si chiama Clea Sea Life, un progetto co-finanziato dall'Unione Europea che
coinvolge amministratori, pescatori, volontari, circoli ed operatori turistici.
Dalle nostre parti ha già fatto tappa, tra l'altro, a Rimini, Senigallia e san
Benedetto del Tronto, raccogliendo e portando a terra oltre 1100 chilogrammi di
rifiuti. Decisivo è stato il contributo del naviglio locale. Ogni imbarcazione
aveva il suo cesto pieno di pattume riportato a riva dove è stato pesato e
classificato prima di essere smaltito secondo la normativa vigente, con
successiva relazione trasmessa alla Comunità Europea.
Un altro progetto
che vale la pena di segnalare è poi il Fishing for Litter, nato in Scozia nel
2005 , anche qui con il contributo dei pescatori. Coloro che vi partecipano
separano i rifiuti che rimangono accidentalmente intrappolati nelle reti,
stoccandoli poi a terra in appositi contenitori. Sono oltre 120 i pescherecci
italiani sloveni, croati, montenegrini e greci che in questo periodo hanno salvato il mare Adriatico da oltre 122 tonnellate
di plastica e rifiuti vari.
E, a proposito di finanziamenti,
la categoria sta per dotarsi di un nuovo meccanismo creditizio che andrà a
sostituire il FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) dal
2021. Tale strumento avrà il compito di sostenere i pescatori nella transizione
verso una pesca sostenibile, di aiutare le comunità costiere a diversificare le
loro economie, di finanziare i progetti che creano nuovi posti di lavoro e migliorano
la qualità della vita nelle regioni costiere nonché di agevolare in generale
l'accesso ai finanziamenti. Per accedere ai fondi, gli interessati
dovranno verificare con l'autorità
nazionale l'ammissibiltà del progetto e seguire le procedure richieste.
Buone notizie anche
sul campo delle demolizioni, uno strumento che rappresenta per la categoria, a prescindere dall'effettivo
accesso, una vera garanzia patrimoniale. Il nuovo fondo reintroduce l'arresto
definitivo e il sistema di incentivo alle demolizioni probabilmente partirà già
dal prossimo mese di ottobre.
Molti restano
tuttavia i problemi irrisolti che
riguardano l'intera categoria. I nostri pescatori dell'Adriatico lamentano ad
esempio da tempo la diversità di trattamento tra la sponda italiana e quella
croata. Perché solo all'estero si può pescare sette giorni alla settimana? È
evidente che la nostra economia basata sulla commercializzazione dei prodotti
ittici risenta pesantemente di questo tipo di concorrenza sleale.
Il settore della
pesca è poi l'unico senza cassa integrazione ed anche il sistema sanzionatorio
è molto sproporzionato ed eccessivamente punitivo al punto che a volte rischia
di far saltare i contributi per il fermo biologico.
Così come andrà rivisto il sistema dei prezzi che fa sì
che l'importazione di prodotti di acquicoltura provenienti da Grecia e Turchia abbia
un costo più basso rispetto al pesce catturato in Adriatico.
Giulianova, unico
porto della provincia teramana ed uno dei quattro porti pescherecci abruzzesi,
aspetta queste ed altre risposte per il suo naviglio composto da 233 imprese di
pesca distribuite in 73 vongolare, 30 di pesca a strascico, 5 di pesca di piccoli
pelagici e 125 di piccola pesca. Un settore che garantisce alla nostra città
lavoro a circa 3000 addetti, tra diretto e indotto: una vera e propria ricchezza
per l'intera comunità che va mantenuta e salvaguardata.
PARROCCHIA LIVE
I CANTORI
DELLA STELLA
Le catechiste Alida, Giovanna e Teresa
I bambini della nostra comunità parrocchiale,vestiti
da pastori o magi,come in un presepe vivente, anche quest’anno sono stati
pellegrini a piccoli gruppi nelle case,preceduti dalla stella,per portare un
messaggio natalizio di pace e serenità. Il loro viaggio si è concluso il giorno
dell’Epifania,il 6 gennaio, e, passando di casa in casa, hanno cantato melodie
natalizie,chiedendo in cambio dolcetti e un’offerta,che poi viene destinata
all’infanzia missionaria. Questo gesto,comunque ha richiesto una lunga
preparazione soprattutto per la preparazione dei canti,ma i bambini hanno
risposto con grande interesse e gioia,nella consapevolezza che non si trattava
di un rito, ma di una missione vera e propria. Puntuali ai vari incontri e con
un cuore grande,come solo i bambini sanno avere,hanno imparato i canti e poi
hanno reso felici gli amici grandi e
piccoli che hanno incontrato. Spesso le persone anziane sono state tanto
contente da avere le lacrime agli occhi per la commozione, ma soprattutto
perché consapevoli che quei bambini sono prediletti da Gesù e i loro canti
ovvero le loro preghiere vengono sicuramente ascoltate dal Signore.
L’esperienza dei “Cantori della stella” comunque è
importante soprattutto per i bambini,poiché per essi è un momento magico e di
crescita,come si evince dalle loro
testimonianze:
”Tante volte ho cantato nel periodo di Natale,nelle
recite della scuola e nei cori,ma,questa volta mi sono accorto che cantavo in
maniera diversa. Cantavo per portare gioia alle persone sole in casa e per
portare la notizia della nascita di Gesù alle persone indaffarate nei negozi e
la corona,che avevo in testa mi faceva sentire un Re,ma ricco d’amore. Le mamme
erano preoccupate per il freddo invece noi sentivamo tanto caldo per
l’entusiasmo di stare insieme e per il calore che avevamo nel cuore”.
E’stato bello cantare con gli altri bambini. Il primo
giorno siamo entrati in un forno. La fornaia ci ha chiesto se volevamo un
dolcetto o i soldi e noi in coro abbiamo risposto “il dolcetto”, ma la
catechista ha detto che era meglio accettare i soldi. Io all’inizio ci sono
rimasta male, poi ho pensato che di dolci ne avevo mangiati abbastanza mentre i
soldi possono servire ai bambini che di torrone non ne hanno avuto neanche un
pezzettino”.
Tutti i bambini hanno testimoniato di aver capito profondamente il gesto che hanno compiuto e che l’amore per Gesù fa superare le difficoltà e soprattutto l’egoismo dell’uomo.
TESTIMONIANZA DEI GENITORI DI UN MINISTRANTE
di Andrea
e Loredana
“In verità vi dico:
se non vi convertirete e non diventerete come bambini, non entrerete nel regno
dei cieli. Perciò chiunque diventerà come questo bambino sarà il più grande nel
regno dei cieli”.
Ci ha sempre colpito
questo brano del Vangelo di Matteo e, grazie all’esperienza che viviamo come
genitori di una ministrante, abbiamo avuto la possibilità di approfondirne il
giudizio e sperimentarne la verità.
Le ragioni che hanno
spinto nostra figlia Francesca a chiederci di iniziare il percorso da ministrante
alcuni anni fa sono state da subito molto chiare e decise.
Innanzitutto la sua
grande amicizia con Don Ennio che le faceva desiderare di stare con lui
sull’altare. Francesca un giorno ci ha confidato, in modo spontaneo e del tutto inaspettato, la gioia dell’essersi
sentita amata da Gesù attraverso l’abbraccio accogliente e paterno di Don
Ennio: il suo sguardo amorevole ha come acceso in lei il desiderio di servire
Gesù insieme agli altri bambini durante la S. Messa e noi genitori non abbiamo
fatto altro che assecondare questa volontà assistendo e partecipando alla
bellezza di questa esperienza che genera cambiamenti in tutti coloro che la
vivono.
Emergono infatti con
grande stupore (perché magari in altri ambiti della vita non è così) la serietà
e la determinazione nel rispetto per l’appuntamento del sabato pomeriggio, con
il gruppo dei ministranti, e della domenica alla S. Messa anche quando gli
impegni famigliari propendono per orari diversi da quelli assegnati.
L’affezione a Franco che cura e guida questo gruppo di ragazzi con infinita
disponibilità e passione. La dedizione al servizio, che pur nelle incertezze
dei più piccoli, fa ugualmente trasparire l’amore e la contentezza nel
partecipare al gesto della S. Messa. Inoltre è stato evidente per noi che la
risposta all’iniziativa di Gesù attraverso Don Ennio, in nostra figlia
Francesca è continuata nell’amicizia con Don Luca.
L’adesione chiara e
gioiosa dei ministranti con la baldanza della loro giovane età obbliga noi adulti ad avere uno sguardo diverso
nel modo di trattare e affrontare la vita di tutti i giorni con un po’ più
chiaro il richiamo che Cristo ci fa:
“Se non vi
convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei
cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo
come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli”
LA
FELICITÀ È L’AMICIZIA CHE CI LEGA
Circolino
Parsifal
La felicità? Questa è la sfida!
Noi stiamo insieme, siamo amici,
perché cerchiamo la felicità.
L’esperienza dei Cavalieri di Parsifal
non si spiega, non si tengono lezioni su cosa sia e come funzioni, l’esperienza
dei Cavalieri si vive, è un’amicizia che porta con sé la felicità e che ci
aiuta a cercarla sempre, anche quando il senso di impotenza e di solitudine
profonda, ci attanaglia il cuore.
Proprio un anno fa eravamo in vacanza
ad Arabba quando il nostro amico più grande, il nostro amico di sempre, Don
Ennio Lucantoni, è tornato alla casa del Padre…quanto dolore, quanta impotenza.
Allora, cosa regge l’urto del tempo e
degli eventi?
Abbiamo sperimentato lo stesso
smarrimento che provarono gli apostoli quando Cristo salì al cielo e, come
loro, subito dopo, ci siamo stretti gli uni agli altri, ci siamo legati più
profondamente.
La comunione in Cristo è diventata
essenziale alla vita stessa di ognuno.
Sei nella tempesta, irrompono le onde,
ma vicino hai una voce che ti ricorda la ragione, che ti richiama a non
lasciarti portare via dalle ondate, a non cedere.
La compagnia dei Cavalieri ci dice:
“Guarda che dopo splende il sole, sei dentro l’onda, ma poi sbuchi fuori e c’è
il sole”.
Soprattutto ci dice: “GUARDA” ed è per
questo che è una grande sorgente di amicizia che ha lo scopo di aiutarci a
camminare verso il Destino.
In questo anno sono state tante le
occasioni per andare a fondo di questa esperienza di fede: il gesto della Promessa
vissuta ad Assisi, con il quale, insieme agli amici Cavalieri di Abruzzo e
Molise, ci siamo affidati a San Francesco perché ci sostenga nella fedeltà a
Gesù dentro la compagnia incontrata.
Poi ancora l’esperienza del teatro, i
gesti di solidarietà, la Via Crucis a S. Giovanni in Venere, la visione dei
Films e le cene condivise in Parrocchia.
Infine il tanto atteso appuntamento
estivo: la vacanza in montagna.
PREGHIERA DEL CAVALIERE
CONSACRAZIONE A CRISTO,
RE DELL'UNIVERSO
Gesù, mio Signore e mio re,
che ti sei degnato di versare il tuo
sangue per la mia salvezza,
guida i miei passi verso di te
che sei la via, la verità e la vita.
Dammi un'intelligenza assetata di verità,
un braccio forte per difenderla,
un cuore coraggioso per testimoniarla.
Offro a te tutto me stesso,
lo studio ed il gioco, il lavoro e il silenzio, il pianto e la gioia,
seguendo la compagnia che tu mi hai
dato come segno della tua presenza,
perché la mia vita si compia
e il mondo ti riconosca.
Maria, regina dei santi,
sostieni la mia preghiera.
Amen
I
“GIOVANI CATECHISTI”
di
don Luca Torresi
Quando sono giunto in questa
parrocchia, una delle prime esperienze con le quali don Ennio mi ha fatto
iniziare il mio ministero sacerdotale è stata quella di affidarmi alcuni
giovani che, terminata la cresima, avevano voglia di ricambiare ciò che avevano
ricevuto. In un mondo in cui primeggia l’individualismo e la ricerca del
proprio tornaconto mi colpì che questi giovani avessero risposto alla sfida
della modernità con la loro presenza e con l'andare incontro agli altri.
Fu così che è nato il cammino dei
“giovani catechisti” un percorso, mi sento di dire, “personalizzato” nel quale da
una parte c’era la proposta di rinsaldare e migliorare i fondamenti della fede e
dall’altra la voglia di far maturare quei piccoli semi che il Signore mi aveva
messo nelle mani.
Nel corso di questi quattro anni,
i nostri incontri sono stati “unici”. Perdonatemi, ma non trovo un termine
migliore per descrivere la varietà del nostro percorso. Ci sono stati momenti
di crescita spirituale attraverso la lettura della Bibbia, la meditazione di
alcuni brani significativi col metodo della lectio divina, la riflessione
personale o di gruppo, la preghiera silenziosa e l’adorazione eucaristica. Ma
non abbiamo fatto solo questo, altrimenti questi giovani volenterosi sarebbero
scappati dopo un paio di mesi. Bellissime, ad esempio, sono state le “serate
cinema” nelle quali, aiutati da vari film, abbiamo affrontato insieme i
problemi degli adolescenti, non facendo discorsi in generale, ma spingendo ognuno
a confrontarsi con gli altri sul medesimo problema. Sono stati momenti unici,
belli, irripetibili in cui lo scoprire che ognuno, nella sua diversità ed
originalità, si trova ad affrontare le stesse incertezze e gli stessi problemi,
gli ha aperto un mondo facendoli uscire dal guscio per condividere,
confrontarsi ed aiutarsi reciprocamente, soprattutto, non sentendosi più soli e
ai margini. Più o meno, alla fine di questi incontri, i ragazzi si dicevano
stupiti: «Non sono l’unico che vive queste difficoltà!».
E così questi quattro anni sono
volati via velocemente e tra un po’, alla fine dell’estate, ognuno di questi
ragazzi, sarà un piccolo ometto o una piccola donna che porterà la sua
esperienza in un altro posto, in un’altra parrocchia, arricchendo col suo
piccolo bagaglio chi incontrerà e, attraverso nuove esperienze e cammini,
continuerà a crescere, per diventare sempre migliore, sempre più santo.
Grazie ragazzi per tutto il bello che abbiamo vissuto
in questi anni. Buon cammino.
PASTORALE FAMILIARE
Cos’è la vita se non un incontro? Cos’è un incontro se
non un’esperienza che ci lascia nel cuore qualcosa di buono, testimonianza
della presenza del Mistero in ogni situazione della vita?
Così è stata la preparazione al matrimonio che si è svolta
nella nostra parrocchia. Il percorso che si è dipanato tra diversi appuntamenti,
relatori ed esperienze, ha catturato i cuori delle coppie in procinto di
sposarsi e quelli delle famiglie che li hanno accompagnati in questo cammino.
La parola va a loro, alle coppie che hanno frequentato il
corso, testimonianza più vera e più sincera che possiamo donare al lettore e a
chi ha in animo di decidersi per il matrimonio cristiano.
“Il corso
prematrimoniale è stata un'esperienza inaspettata per la sua bellezza; abbiamo
conosciuto tanti ragazzi simpatici ed abbiamo vissuto giornate intense come
quella al Santuario di Loreto. In cuor nostro abbiamo ricevuto insegnamenti
nati dal confronto con persone molto
sensibili e siamo certi che ne faremo tesoro”
Marco e Alessandra
“Il percorso di
preparazione che ci ha portato ad unirci in matrimonio è stato ricco di
emozioni ed esperienze intense, prima fra tutte il ritiro a Loreto, nonché di
nuove amicizie. Ogni parola e ogni riflessione sono state occasione di crescita
e condivisione. Abbiamo avuto la possibilità di comprendere l'importanza del
Sacramento che abbiamo ricevuto e quanto questo prenda forza e vita dal nostro
reciproco amore e dall'affidarci con fede ad un Amore più grande che, come
sigillo si pone su di noi. Amore che come fiamma viva alimenta la nostra
unione, la renderà feconda e santa e ci sarà di aiuto nei momenti di stanchezza
e di fatica. Ringraziamo la pazienza e il sostegno delle coppie e di Don Luca
che ci hanno accompagnato e che, ne siamo certi, continueranno a sostenerci.”
Marco e Federica
“Il corso
prematrimoniale per noi è stata prima di tutto una sorpresa, essendo nuovi
membri della Parrocchia l'accoglienza è stata magnifica, amichevole e gentile.
Abbiamo conosciuto delle persone uniche, che ci hanno accompagnato e aiutato a
riflettere. Ci siamo anche divertiti in molti momenti.
Poco a poco le
coppie sposate da tempo, con la loro simpatia e con il loro entusiasmo, ci
hanno portato ad aprirci, raccontarci, sia come singolo che come coppia, a confrontarci
senza paura del giudizio altrui e ad analizzare la nostra coppia e le nostre
scelte. Don Luca è stato un punto di riferimento e una guida fondamentale e ci
ha trasmesso l'importanza del Sacramento e del rispetto dell'altro nella coppia
e questo ci ha anche portato a pensare diversamente alcuni aspetti della vita
di coppia, a metterci in discussione e a riflettere. Gli esperti che abbiamo
incontrato hanno offerto sempre degli spunti interessanti su cui interrogarsi e
degli insegnamenti da fare propri. Vorremmo ringraziare chi ci ha preso per
mano in questo cammino sperando di
continuare a crescere con loro e che la nostra coppia sia sempre guidata dal
Signore.”
Davide e Laura
“La nostra
esperienza del percorso prematrimoniale ha smentito i pregiudizi secondo cui
sarebbe stata una cosa noiosa e inutile. È stato bello confrontarsi con
altri fidanzati per riflettere insieme sul valore della coppia e condividere le
esperienze, accompagnati da Don Luca e dalla presenza di coppie sposate da
anni, che, con l’esempio della loro vita coniugale, ci hanno dato tanti spunti
per spronarci a riflettere anche con degli aneddoti personali di vita
quotidiana.
Il corso è stato,
inoltre, arricchito dalla presenza di alcune figure
professionali: incontri piacevoli ma anche essenziali perché hanno
rivelato argomenti di cui non conoscevamo tutti i dettagli e ci hanno anche
fatto riflettere su argomenti sui quali molto spesso si sorvola.
Il percorso si è
concluso poi con un ritiro spirituale a Loreto, in cui ci siamo raccolti in
preghiera con il nostro Vescovo.
Il valore aggiunto
è stato quello di non essere stato semplicemente un corso per fidanzati, ma
l’opportunità di riflettere sulla coppia e sul percorso da fare insieme. Noi
siamo stati felici di aver vissuto questa esperienza perché si è rivelata
alquanto formativa; inoltre, ogni membro della coppia ha un diverso bagaglio di
esperienze e dagli interventi che sono stati fatti, ognuno ha cercato di trarre
il meglio.”
Flavio e Giorgia
“Il corso
prematrimoniale si è rivelato per noi un reale percorso di ricchezza
spirituale. Abbiamo avuto modo di confrontarci con altre coppie ed anche con
gli esperti. I diversi argomenti trattati ci hanno aiutato a riflettere
profondamente su Dio e sulla Sua presenza che ci accompagna costantemente in
qualsiasi momento della giornata. La trasformazione nel matrimonio e la
realizzazione di una coppia presentano senza dubbio dei momenti impegnativi ma
con l’aiuto di Dio, con il suo amore, siamo riusciti ad individuarne i concetti
più profondi e le diverse soluzioni, che non derivano altro se non dall’amore
stesso. Abbiamo capito che il motore di una famiglia è il dare e non il
ricevere! In tutto ciò l'accompagnamento spirituale è senza dubbio una costante
importante che si rivela essenziale nel cercare di seguire l'esempio di Dio nella
Sua Chiesa. Ringraziamo dunque per gli insegnamenti ricevuti e per la splendida
esperienza svolta.”
Mirko e Silvia.
“È molto più
facile ricevere che donare. Sembra strano, ma anche scrivere un pensiero sembra
difficile. Difficile è stata anche la decisione di partecipare al corso, il
pensiero di essere presenti ogni settimana... ma dopo i primi incontri tutto è
apparso più semplice: capire che non eravamo l'unica coppia ad avere delle difficoltà,
che qualcuno prima di noi, e come noi, si era già messo alla prova e, grazie ad
un Aiuto più grande, aveva smussato gli spigoli ed aveva trovato nuove
soluzioni, ci ha permesso di guardare
oltre e di affidarci. Grazie!”
Luciano e Katiuscia
Ci sarebbero
tantissime cose da dire... in realtà all'inizio anche noi eravamo molto
scettici sul corso, ma già dopo il primo incontro, tornando a casa, era come se
ci amassimo un po' di più... ci sentivamo VICINI, sereni e capaci di affrontare
qualunque cosa. Non so come spiegarlo, ma era come se ci sentissimo un po' meno
soli nell'affrontare i tanti ostacoli che la vita ti pone davanti. È stata davvero
una bellissima esperienza. Grazie di vero cuore a tutti voi.
Sara e Daniele
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