giovedì 25 luglio 2019

PROGRAMMA 2019


Dal 1 al 3 agosto
Ore 18,30               TRIDUO nella chiesa di S. Pietro Apostolo.

Dal 4 al 11 agosto
                               Nella Chiesa di San Pietro Apostolo: mostra
                               La società dell’allegria  - L’oratorio di don Bosco “questa è la mia casa”
                               Visite guidate su prenotazione al 348 8422873.

Domenica 4 agosto
Ore 18,30               Processione a partire dalla chiesa della Natività di Maria Vergine per via Thaon de Revel, via Marconi, via Curiel fino a p.zza Giovanni XXIII.
Ore 19,00               In p.zza Giovanni XXIII: S. Messa nella quale consacriamo i neonati alla Madonna.
                               Con le offerte saranno rinnovate le adozioni a distanza presso l’AVSI e PAFI.
Ore 21,00               S. Messa nella chiesa di S. Pietro Apostolo

Lunedì 5 agosto
Ore 21,30               In p.zza Giovanni XXIII: Serata in ricordo di don Ennio Lucantoni
                                                                       “PESCATORE DI UOMINI - Don Ennio Lucantoni:
                                                                       ricordi, immagini testimonianze”.

Martedì 6 agosto
GIORNATA EUCARISTICA VOCAZIONALE IN MEMORIA DI DON FRANCO MARCONE E DON ENNIO LUCANTONI

Ore 9,00                 Nella chiesa di San Pietro Apostolo S. Messa e, a seguire, ADORAZIONE EUCARISTICA che si concluderà alle ore 16,30 con la recita dei vespri e la Benedizione Eucaristica.
Ore 18,30               Nella chiesa di San Pietro Apostolo concelebrazione Eucaristica, in suffragio di don Franco e don Ennio.
Dalle ore 19,30      In p.zza del Mare XXXVI SAGRA DEL PESCE “Peppino Laudadio”
Ore 21,30               In p.zza Giovanni XXIII: “Non si può combattere il male con altro male. E la guerra è un male” Papa Francesco (Angelus 25 febbraio 2018)
                               Dialogo con Daniele Rocchi (giornalista esperto di Medio Oriente)
                               e Marco Calvarese (giornalista/fotografo/videomaker)
                               autori del reportage in Siria per AgenSir, agenzia della Conferenza Episcopale Italiana.
Mercoledì  7 agosto
Dalle ore 19,30      In p.zza del Mare XXXVI SAGRA DEL PESCE “Peppino Laudadio”

Giovedì 8 agosto
Ore 15,00               GRANDE CACCIA AL TESORO con base in p.zza Giovanni XXIII, dove si ricevono le iscrizioni  delle squadre fin dal mattino.
Dalle ore 19,30      In p.zza del Mare XXXVI SAGRA DEL PESCE “Peppino Laudadio”

Venerdì 9 agosto
Ore 17,00               Giochi dei bambini  in p.zza Giovanni XXIII
Dalle ore 19,30      In p.zza del Mare XXXVI SAGRA DEL PESCE “Peppino Laudadio”

Sabato 10 agosto
Ore 9,00                 S. Messa per i defunti della parrocchia nella chiesa di S. Pietro Apostolo.
Ore 10,00               GARA VELICA - 18° Trofeo “MADONNA DEL PORTOSALVO”
                               organizzato dalla Lega Navale Italiana sul percorso tra
                               zona Campeggi e zona Arlecchino (raduno ore 9,00 presso Lega Navale).
Dalle ore 19,30      In p.zza del Mare XXXVI SAGRA DEL PESCE “Peppino Laudadio”.
Ore 21,30               In p.zza Dalmazia: esibizione dell’orchestra OUTLET LIVE MUSIC.

DOMENICA 11 AGOSTO
Ore 8,30                 Arrivo e giro per le vie della città della BANDA DI ANCARANO
Ore 16,30               A partire dalla chiesa di S. Pietro Apostolo
                               PROCESSIONE SUL MARE
Ore 19,00               Sulla banchina di riva SANTA MESSA presieduta dal Vescovo.
Ore 20,00               In p.zza del Mare XXXVI SAGRA DEL PESCE “Peppino Laudadio”
Ore 21,00                   S. MESSA nella chiesa della Natività di M. V.
Ore 21,30               In p.zza Dalmazia: ALEXIA in concerto
Ore 23,30               In p.zza Dalmazia ESTRAZIONE DELLA LOTTERIA biglietto € 2,50    
                                       1° premio (4° estratto): autovettura “NUOVA Ford Fiesta” - 1.1 benz. 3P 70CV
                                       2° premio (3° estratto): BICICLETTA ELETTRICA - Mod. City 26 24V - indicatori LED
                                 3° premio (2° estratto): Tablet Huawei Mediapad T3 10, Android, 2GB Ram, Mem. 16 GB, Bluetooth e WI-FI
                                       4° premio (1° estratto): LAMPADA DA TAVOLO “Artemide - mod. Melampo Notte”
                                       i numeri vincenti potranno essere consultati anche su internet all’indirizzo: madonnadelportosalvo.blogspot.it

                               Subito dopo
                               GRANDIOSO SPETTACOLO PIROTECNICO SUL MARE
                               Eseguito da Pirotecnica Di Fabio s.r.l. di Torricella Sicura (Te).

Durante la settimana della festa sarà allestita in piazza Del Mare una PESCA DI BENEFICIENZA

Le vie principali del lido saranno artisticamente illuminate dalla ditta “Aldorino Guerrieri” di Diana Farinelli di Giulianova.

IL SALUTO DEL VESCOVO




Teramo, lì 16 luglio 2019


Carissimi/e,

mi è particolarmente gradito, in occasione della festa della Madonna del Porto, farvi pervenire un messaggio col quale testimoniare la mia vicinanza e anche il mio orgoglio nel constatare la forte devozione verso Maria Santissima, Madre del nostro Signore Gesù Cristo.

La presenza di Maria, infatti, è la porta che conduce alla vera conoscenza del Figlio e che rende una comunità realmente erede degli apostoli, i quali hanno lasciato tutto per seguire Colui che Giovanni Battista ci ha indicato come l’Agnello che toglie il peccato del mondo.

La presenza di Maria nella vita di ciascuno di noi, infatti, è un dono di grazia inestimabile di Dio Padre: “Maria è l'eccellente capolavoro dell'Altissimo, che se ne riservò la conoscenza e il possesso. […] Affermo con i Santi che la divina Maria è il paradiso terrestre del nuovo Adamo, dove
questi si è incarnato per opera dello Spirito Santo per compiervi imperscrutabili meraviglie. È il mondo di Dio, grande e divino, dove si trovano bellezze e tesori ineffabili.” (San Luigi Maria Grignion de Monfort, Trattato della vera devozione a Maria, n. 5, 6, [TVDM]).

La presenza di Maria, secondo il titolo di Madonna del Porto, mi induce ad una breve riflessione in merito alle imperscrutabili meraviglie che Ella potrà compiere per la vostra comunità e - per mezzo della vostra preghiera – per la Diocesi intera.

Il porto dell’amata città di Giulianova, mentre è fisicamente una presenza della operosità dei suoi abitanti, è al contempo anche la metafora del luogo di approdo che attende ogni viaggio della vita. Ciò che è importante è saper costruire un giusto rapporto tra la meta (ossia, il porto) e il viaggio (ossia, la vita), sapendo che ciascuno di noi è un po' come l’erede di Ulisse che, prima di approdare ad Itaca, dovrà affrontare il mare e le sue tempeste.

In particolare, il porto - metafora della meta, potremmo dire di una Itaca ideale – ci ricorda che il viaggio della nostra vita non può essere affrettato con approdi prematuri. Come Ulisse, è bene giungere alla meta attraverso una personale esperienza di maturità. In tal caso la presenza di Maria è fondamentale, potremmo dire che Ella è una grazia preveniente che Dio pone sul nostro cammino: “Dio vuole che la sua santa Madre sia conosciuta, amata e onorata ora più che mai. Ciò accadrà sicuramente se con la grazia e la luce dello Spirito Santo, i predestinati si inoltreranno nella pratica interiore e perfetta che manifesterò loro in seguito. Allora vedranno chiaramente - nella misura che la fede permette - questa bella stella del mare, e guidati da lei giungeranno in porto, malgrado le tempeste e i pirati” (TVDM, 55).

Dunque, dobbiamo tenere fisso lo sguardo sul porto senza dimenticarci di vivere pienamente e secondo il cuore di Cristo il viaggio, nel quale si intersecano fra loro la metafora del mare e della nave.

Il mare si fa simbolo del "senza-confine" che impaurisce tutti noi che abitiamo terre protette, intimi focolari, passioni quiete che nessuna gioia ha mai fatto danzare, alcun dolore inabissato. La verità, tuttavia, è che Il mare conosce la danza e l’abisso: “Le linee del mare sono infatti, la "profondità" dell’abisso e il "senza-confine" dell’orizzonte, due dimensioni che inquietano l’uomo del territorio incapace di vivere senza i segni del mondo, ma non il navigante che non dice al dolore "sparisci" e all’amore "calmati". […] In questo senso il mare è la metafora del cuore come la terra lo è dell’anima razionale, perché a differenza dell’anima, che da quando è nata è sempre in cerca di protezione e di salvezza, nel cuore c’è quella voglia di terre non ancora scoperte che solo il mare può concedere a chi non teme il "senza-confine" (U. Galimberti).

C’è nell’uomo, soprattutto contemporaneo, una lotta continua tra l’abisso del suo essere creatura di Dio e l’orizzonte dei suoi sogni e dei suoi progetti, lotta che a volte ci spinge a tirare i remi in barca e ad abbandonare il viaggio in mare. Mi ritorna in mente, a proposito, un episodio raccontato da Plutarco nella sua Vita di Pompeo in cui Pompeo - davanti ai soldati che durante una tempesta non volevano affrontare il mare per trasportare a Roma il grano delle province – pronunciò le seguenti parole: “navigare necesse est, vivere non necesse (lat. «navigare è necessario, vivere non è necessario»). Questa frase, guarda caso, è divenuta motto delle città anseatiche, e più recentemente di altre organizzazioni marinare. L’uomo, ogni uomo di ogni tempo, ha bisogno di navigare continuamente nelle profondità del suo mistero, affrontando quelle onde burrascose che nascono dalla lotta tra il suo abisso e il suo essere-senza-confini. In tal caso Maria è maestra di vita, giacché Ella iniziò il suo viaggio con Gesù meditando il suo cammino nel suo cuore (ossia nel suo abisso) (cf. Lc 2,49). A tal proposito, auguro che questi giorni di riposo possano essere l’occasione per riscoprire il gusto e il sapore del meditare la Parola di Dio.

Per quanto riguarda la metafora della nave, essa ha sempre accompagnato la riflessione umana sul significato della vita. In particolare, vorrei accennare a due questioni riconducibili alla metafora della nave: la navigazione come metafora dell’eroico agire e come metafora della ragione umana e delle sue ricerche.

Circa l’eroico agire, se nell’immaginario umano Ulisse è l’eroe del “navigare è necessario, non è necessario vivere”, nella realtà storica Cristo è colui che ha incarnato pienamente questo bisogno eroico dell’animo umano: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?» (Lc 24,24-25). E, di questa necessità Maria è stata resa protagonista in modo speciale: «Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l'anima» (Lc 34-35). C’è un legame così stretto tra il Figlio e la Madre - tra il capitano della nave e la Madre – che: “Per mezzo della SS. Vergine Maria Gesù Cristo venne nel mondo, ancora per mezzo di lei deve regnare nel mondo” (TVDM, 1). Maria è colei che aiuta a navigare con coraggio nel mare della vita.

Per quanto riguarda la metafora della ragione che ricerca nuovi lidi cui attraccare e poi ripartire verso nuove mete, ci viene in aiuto una riflessione di Sant’Agostino: “Fra noi e l’aldilà si frappone il burrascoso mare di questo secolo che con le sole forze umane non si può attraversare. Dio ha preparato il legno, la croce con cui compiere la traversata. Il mezzo è sicuro, ma tutt’altro che comodo” (Commento al Vangelo di San Giovanni, 49). Io aggiungerei anche che Dio ha preparato il mistero di Maria, stella del mare, affinché il “burrascoso mare” possa essere domato dal mistero di Cristo.

Carissimi fratelli e sorelle,
nell’augurarvi una buona festa della Madonna del Porto, vi affido alla sua materna protezione e sicura guida e, mentre vi auguro di navigare sicuri verso porti e mari che Dio ha preparato pe voi, vi benedico di cuore e vi auguro un fruttuoso periodo di riposo.


+ Lorenzo Leuzzi
Vescovo

BEATI VOI, POVERI, PERCHÉ VOSTRO È IL REGNO DI DIO


di don Luca Torresi

 

Nel Vangelo di Luca, Gesù prima sale sul monte e prega tutta la notte, poi chiama a sé i suoi discepoli, ne sceglie dodici – gli apostoli –, infine scende in un luogo pianeggiante e proclama le beatitudini: “Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio”. Quello che mi colpisce di Gesù, e che l’evangelista sottolinea, è il modo con cui compie questo gesto:  alzati gli occhi verso i suoi discepoli”. Ci sono modi che ci indispongono e ci sono parole, come in questo caso, in cui le esclamazioni di Gesù, cariche di forza e speranza, ci predispongono positivamente sia perché chi parla è più in basso dei suoi ascoltatori e sia perché quelle affermazioni implicano una garanzia di intervento da parte di Dio.
“Beati voi”. Si inizia con una promessa, un’assicurazione di felicità, che mi invita a rallegrarmi per qualcosa di buono che sta accadendo. Dio entra nella mia vita, irrompe e porta una novità, un cambiamento, come nell’Annunciazione: «Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te». Quando Dio si rivela propone ad ogni uomo l’offerta della sua gioia.
Questa felicità precede la condizione degli ascoltatori: “Beati voi, poveri”. I primi discepoli di Gesù appaiono come poveri: essi hanno abbandonato tutto, si sono allontanati dalla famiglia e dai loro affetti e non hanno più niente. Noi, “discepoli” del terzo millennio, invece, ci troviamo ad affrontare la “nuova povertà” intesa come l’impossibilità che una persona ha di poter svolgere la vita che amerebbe vivere: anziani soli con il pro di una longevità invidiabile e il contro di un sostentamento insufficiente; famiglie in crisi che necessitano di un supporto affettivo ed economico nelle fatiche della vita quotidiana; giovani alla ricerca di punti di riferimento o di una realizzazione professionale a cui viene impedito l’accesso; l’isolamento sociale che porta a farsi dipendente da qualcosa o qualcuno; le vittime di tante forme di violenza, soprusi e ingiustizie; e così via. Ognuno di questi nuovi poveri ha nel cuore un solo desiderio: poter uscire in pubblico senza vergognarsi di sé o di quello che ha.
Per questo Gesù continua dicendo “Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio”, per richiamare nel cuore di ognuno che non è la povertà a rendere beati i poveri, ma la situazione della povertà da loro la possibilità di implorare, desiderare, sollecitare il regno di Dio perché un povero non potrà mai trovare Dio indifferente o silenzioso dinanzi alla sua supplica. A tutti noi che ci sentiamo bisognosi, indigenti, disgraziati, sventurati, manchevoli e infelici è chiesto di supplicare con fede che regni su di noi Dio, non il denaro, né il trionfo, né il possesso, né i potenti di questo mondo.
Imitiamo i passi della nostra amata Maria. Facciamoci guidare dalle sue scelte, orientiamo la nostra vita e le nostre scelte seguendola – “Avvenga per me secondo la tua parola” – mettiamoci nelle mani di Dio riconoscendo con meraviglia e grande gioia che non è importante quello che io sono, quello che io faccio o quello che posseggo ma quello che Dio ha fatto e fa per me. Nel Magnificat, un prorompente inno di gioia, una cosa ci sorprende: Maria non accenna mai alla propria maternità – avere il privilegio di portare nel proprio grembo il Figlio di Dio – ma il suo canto è tutto concentrato sulle meraviglie che Dio compie, cambiando, capovolgendo tutte le situazioni. Recitiamo ogni giorno il nostro Magnificat, “Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio”, e con Maria rinnoviamo la nostra fiducia, la nostra adesione – questa è la fede – al Signore e al suo messaggio.

PESCATORE DI UOMINI - don Ennio Lucantoni: ricordi, immagini, testimonianze



Ricordare don Ennio attraverso i racconti di coloro che lo hanno conosciuto e proseguire, almeno in parte, la sua instancabile opera di sostegno materiale delle persone in difficoltà economica. Con questa duplice finalità, in occasione del primo anniversario della sua scomparsa, è stato pubblicato “Pescatore di uomini – Don Ennio Lucantoni: immagini, ricordi, testimonianze”. Scritto da Marzia Tassoni, sostenuto dalla Parrocchia della Natività di Maria Vergine, il volume contiene il resoconto di 41 incontri, avvenuti tra gennaio e giugno di quest’anno,  durante i quali la figura e l’opera di don Ennio sono tornati alla luce, illuminati, appunto, dalle parole di quanti, in forma e misura anche diverse, lo hanno stimato e profondamente amato.
Sessantadue anni di sacerdozio, ed un’esperienza umana vissuta a Giulianova, radicata nel quotidiano delle famiglie e nell’intimità di migliaia di persone, sono ripercorsi lungo il filo delle immagini, delle lettere, degli appunti, delle testimonianze scritte. Significativi anche i ricordi e i disegni dei più piccoli.
In tanti hanno voluto dare un segno della proprio amore e della propria riconoscenza nei confronti di don Ennio, un uomo e un sacerdote  che ha annunciato il Vangelo instancabilmente, e lo ha fatto nell’arco di un’esistenza che, senza interruzioni, lo ha visto amico entusiasta, padre amorevole, presenza preziosa,  testimone incrollabile di fede. Lo stesso affetto di chi ha raccontato e contribuito in vario modo alla stesura del libro, animerà quanti, acquistando “Pescatore di uomini”, renderanno vivo il ricordo di don  Ennio e ridisegneranno, concretamente, la sua mano aperta, la stessa con cui ha sempre sostenuto questa comunità, a volte sofferente nello spirito e, non di rado, bisognosa anche per imprevedibili ristrettezze materiali.
Don Ennio, un prete “comune”, ma straordinario per l’eredità che ci ha lasciato e che, ancora, in questa Festa in onore della Madonna del Portosalvo, fa sentire la sua presenza e la sua benedizione: lui, sacerdote esemplare, incredibilmente amato, impresso per sempre nel cuore e nella memoria della sua città.

NOTIZIE DAL MARE


OPERAZIONE FONDALI PULITI
di Domenico Foglia


Dalle gomme agli stivali, dai vecchi televisori alle sonde meteorologiche; perfino cartelli stradali e asciugacapelli: quanti  rifiuti vengono buttati ogni giorno nel mare? Si calcola addirittura  un camion zeppo di spazzatura al minuto, ossia otto milioni di tonnellate all'anno, al punto che nel 2050 gli oceani potrebbero contenere più bottiglie di plastica che pesci. Ed è una prospettiva a cui non sfugge il nostro Adriatico. Tutto il Mediterraneo è sotto la morsa di scarichi e abbandoni non autorizzati, che inevitabilmente finiscono per  incidere su qualità e quantità del pescato.  Sono solo apparentemente  "rifiuti marini" perché in realtà provengono da "terra" , da discariche abusive o pratiche di smaltimento scorrette. E a farne le spese sono, purtroppo, proprio marinai e pescatori che con il prodotto del mare vivono e crescono, assicurando il futuro per loro e le proprie famiglie.
E gli addetti ai lavori hanno compreso da tempo l'importanza di tenere i  fondali puliti e si moltiplicano perciò varie proposte in materia di anti-inquinamento. Spesso hanno nomi esotici ma dalla "missione"  comprensibilissima: ossia quella di contribuire alla pulizia ambientale, in questo caso marittima.
L'iniziativa principale si chiama Clea Sea Life, un progetto co-finanziato dall'Unione Europea che coinvolge amministratori, pescatori, volontari, circoli ed operatori turistici. Dalle nostre parti ha già fatto tappa,  tra l'altro, a Rimini, Senigallia e san Benedetto del Tronto, raccogliendo e portando a terra oltre 1100 chilogrammi di rifiuti. Decisivo è stato il contributo del naviglio locale. Ogni imbarcazione aveva il suo cesto pieno di pattume riportato a riva dove è stato pesato e classificato prima di essere smaltito secondo la normativa vigente, con successiva relazione trasmessa alla Comunità Europea.
Un altro progetto che vale la pena di segnalare è poi il Fishing for Litter, nato in Scozia nel 2005 , anche qui con il contributo dei pescatori. Coloro che vi partecipano separano i rifiuti che rimangono accidentalmente intrappolati nelle reti, stoccandoli poi a terra in appositi contenitori. Sono oltre 120 i pescherecci italiani sloveni, croati, montenegrini e greci che in questo periodo hanno  salvato il mare Adriatico da oltre 122 tonnellate di plastica e rifiuti vari.
E, a proposito di finanziamenti, la categoria sta per dotarsi di un nuovo meccanismo creditizio che andrà a sostituire il FEAMP (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca) dal 2021. Tale strumento avrà il compito di sostenere i pescatori nella transizione verso una pesca sostenibile, di aiutare le comunità costiere a diversificare le loro economie, di finanziare i progetti che creano nuovi posti di lavoro e migliorano la qualità della vita nelle regioni costiere nonché di agevolare in generale l'accesso ai finanziamenti. Per accedere ai fondi, gli interessati dovranno  verificare con l'autorità nazionale l'ammissibiltà del progetto e seguire le procedure richieste.
Buone notizie anche sul campo delle demolizioni, uno strumento che rappresenta per  la categoria, a prescindere dall'effettivo accesso, una vera garanzia patrimoniale. Il nuovo fondo reintroduce l'arresto definitivo e il sistema di incentivo alle demolizioni probabilmente partirà già dal prossimo mese di ottobre.
Molti restano tuttavia  i problemi irrisolti che riguardano l'intera categoria. I nostri pescatori dell'Adriatico lamentano ad esempio da tempo la diversità di trattamento tra la sponda italiana e quella croata. Perché solo all'estero si può pescare sette giorni alla settimana? È evidente che la nostra economia basata sulla commercializzazione dei prodotti ittici risenta pesantemente di questo tipo di concorrenza sleale.
Il settore della pesca è poi l'unico senza cassa integrazione ed anche il sistema sanzionatorio è molto sproporzionato ed eccessivamente punitivo al punto che a volte rischia di far saltare i contributi per il fermo biologico.
Così come  andrà rivisto il sistema dei prezzi che fa sì che l'importazione di prodotti di acquicoltura provenienti da Grecia e Turchia abbia un costo più basso rispetto al pesce catturato in Adriatico.
Giulianova, unico porto della provincia teramana ed uno dei quattro porti pescherecci abruzzesi, aspetta queste ed altre risposte per il suo naviglio composto da 233 imprese di pesca distribuite in 73 vongolare, 30 di pesca a strascico, 5 di pesca di piccoli pelagici e 125 di piccola pesca. Un settore che garantisce alla nostra città lavoro a circa 3000 addetti, tra diretto e indotto: una vera e propria ricchezza per l'intera comunità che va mantenuta e salvaguardata.

PARROCCHIA LIVE

I CANTORI DELLA STELLA
Le catechiste Alida, Giovanna e Teresa

 

I bambini della nostra comunità parrocchiale,vestiti da pastori o magi,come in un presepe vivente, anche quest’anno sono stati pellegrini a piccoli gruppi nelle case,preceduti dalla stella,per portare un messaggio natalizio di pace e serenità. Il loro viaggio si è concluso il giorno dell’Epifania,il 6 gennaio, e, passando di casa in casa, hanno cantato melodie natalizie,chiedendo in cambio dolcetti e un’offerta,che poi viene destinata all’infanzia missionaria. Questo gesto,comunque ha richiesto una lunga preparazione soprattutto per la preparazione dei canti,ma i bambini hanno risposto con grande interesse e gioia,nella consapevolezza che non si trattava di un rito, ma di una missione vera e propria. Puntuali ai vari incontri e con un cuore grande,come solo i bambini sanno avere,hanno imparato i canti e poi hanno reso felici gli amici    grandi e piccoli che hanno incontrato. Spesso le persone anziane sono state tanto contente da avere le lacrime agli occhi per la commozione, ma soprattutto perché consapevoli che quei bambini sono prediletti da Gesù e i loro canti ovvero le loro preghiere vengono sicuramente ascoltate dal Signore.
L’esperienza dei “Cantori della stella” comunque è importante soprattutto per i bambini,poiché per essi è un momento magico e di crescita,come si evince dalle loro  testimonianze:
”Tante volte ho cantato nel periodo di Natale,nelle recite della scuola e nei cori,ma,questa volta mi sono accorto che cantavo in maniera diversa. Cantavo per portare gioia alle persone sole in casa e per portare la notizia della nascita di Gesù alle persone indaffarate nei negozi e la corona,che avevo in testa mi faceva sentire un Re,ma ricco d’amore. Le mamme erano preoccupate per il freddo invece noi sentivamo tanto caldo per l’entusiasmo di stare insieme e per il calore che avevamo nel cuore”.
E’stato bello cantare con gli altri bambini. Il primo giorno siamo entrati in un forno. La fornaia ci ha chiesto se volevamo un dolcetto o i soldi e noi in coro abbiamo risposto “il dolcetto”, ma la catechista ha detto che era meglio accettare i soldi. Io all’inizio ci sono rimasta male, poi ho pensato che di dolci ne avevo mangiati abbastanza mentre i soldi possono servire ai bambini che di torrone non ne hanno avuto neanche un pezzettino”.
Tutti i bambini hanno testimoniato di aver capito profondamente il gesto che hanno compiuto e che l’amore per Gesù fa superare le difficoltà e soprattutto l’egoismo dell’uomo.



TESTIMONIANZA DEI GENITORI DI UN MINISTRANTE
di Andrea e Loredana

 

“In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà come questo bambino sarà il più grande nel regno dei cieli”.
Ci ha sempre colpito questo brano del Vangelo di Matteo e, grazie all’esperienza che viviamo come genitori di una ministrante, abbiamo avuto la possibilità di approfondirne il giudizio e sperimentarne la verità.
Le ragioni che hanno spinto nostra figlia Francesca a chiederci di iniziare il percorso da ministrante alcuni anni fa sono state da subito molto chiare e decise.
Innanzitutto la sua grande amicizia con Don Ennio che le faceva desiderare di stare con lui sull’altare. Francesca un giorno ci ha confidato, in modo spontaneo e  del tutto inaspettato, la gioia dell’essersi sentita amata da Gesù attraverso l’abbraccio accogliente e paterno di Don Ennio: il suo sguardo amorevole ha come acceso in lei il desiderio di servire Gesù insieme agli altri bambini durante la S. Messa e noi genitori non abbiamo fatto altro che assecondare questa volontà assistendo e partecipando alla bellezza di questa esperienza che genera cambiamenti in tutti coloro che la vivono.
Emergono infatti con grande stupore (perché magari in altri ambiti della vita non è così) la serietà e la determinazione nel rispetto per l’appuntamento del sabato pomeriggio, con il gruppo dei ministranti, e della domenica alla S. Messa anche quando gli impegni famigliari propendono per orari diversi da quelli assegnati. L’affezione a Franco che cura e guida questo gruppo di ragazzi con infinita disponibilità e passione. La dedizione al servizio, che pur nelle incertezze dei più piccoli, fa ugualmente trasparire l’amore e la contentezza nel partecipare al gesto della S. Messa. Inoltre è stato evidente per noi che la risposta all’iniziativa di Gesù attraverso Don Ennio, in nostra figlia Francesca è continuata nell’amicizia con  Don Luca.
L’adesione chiara e gioiosa dei ministranti con la baldanza della loro giovane età  obbliga noi adulti ad avere uno sguardo diverso nel modo di trattare e affrontare la vita di tutti i giorni con un po’ più chiaro il richiamo che Cristo ci fa:
“Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.  Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli”



LA FELICITÀ È L’AMICIZIA CHE CI LEGA
Circolino Parsifal

 

La felicità? Questa è la sfida!
Noi stiamo insieme, siamo amici, perché cerchiamo la felicità.
L’esperienza dei Cavalieri di Parsifal non si spiega, non si tengono lezioni su cosa sia e come funzioni, l’esperienza dei Cavalieri si vive, è un’amicizia che porta con sé la felicità e che ci aiuta a cercarla sempre, anche quando il senso di impotenza e di solitudine profonda, ci attanaglia il cuore.
Proprio un anno fa eravamo in vacanza ad Arabba quando il nostro amico più grande, il nostro amico di sempre, Don Ennio Lucantoni, è tornato alla casa del Padre…quanto dolore, quanta impotenza.
Allora, cosa regge l’urto del tempo e degli eventi?
Abbiamo sperimentato lo stesso smarrimento che provarono gli apostoli quando Cristo salì al cielo e, come loro, subito dopo, ci siamo stretti gli uni agli altri, ci siamo legati più profondamente.
La comunione in Cristo è diventata essenziale alla vita stessa di ognuno.
Sei nella tempesta, irrompono le onde, ma vicino hai una voce che ti ricorda la ragione, che ti richiama a non lasciarti portare via dalle ondate, a non cedere.
La compagnia dei Cavalieri ci dice: “Guarda che dopo splende il sole, sei dentro l’onda, ma poi sbuchi fuori e c’è il sole”.
Soprattutto ci dice: “GUARDA” ed è per questo che è una grande sorgente di amicizia che ha lo scopo di aiutarci a camminare verso il Destino.
In questo anno sono state tante le occasioni per andare a fondo di questa esperienza di fede: il gesto della Promessa vissuta ad Assisi, con il quale, insieme agli amici Cavalieri di Abruzzo e Molise, ci siamo affidati a San Francesco perché ci sostenga nella fedeltà a Gesù dentro la compagnia incontrata.
Poi ancora l’esperienza del teatro, i gesti di solidarietà, la Via Crucis a S. Giovanni in Venere, la visione dei Films e le cene condivise in Parrocchia.
Infine il tanto atteso appuntamento estivo: la vacanza in montagna.

PREGHIERA DEL CAVALIERE

CONSACRAZIONE A CRISTO, 
RE DELL'UNIVERSO

Gesù, mio Signore e mio re,
che ti sei degnato di versare il tuo
sangue per la mia salvezza, 
guida i miei passi verso di te
che sei la via, la verità e la vita.
Dammi un'intelligenza assetata di verità,
un braccio forte per difenderla,
un cuore coraggioso per testimoniarla.
Offro a te tutto me stesso, 
lo studio ed il gioco, il lavoro e il silenzio, il pianto e la gioia,
seguendo la compagnia che tu mi hai
dato come segno della tua presenza,
perché la mia vita si compia 
e il mondo ti riconosca.
Maria, regina dei santi, 
sostieni la mia preghiera.
Amen






I “GIOVANI CATECHISTI”
di don Luca Torresi

 

Quando sono giunto in questa parrocchia, una delle prime esperienze con le quali don Ennio mi ha fatto iniziare il mio ministero sacerdotale è stata quella di affidarmi alcuni giovani che, terminata la cresima, avevano voglia di ricambiare ciò che avevano ricevuto. In un mondo in cui primeggia l’individualismo e la ricerca del proprio tornaconto mi colpì che questi giovani avessero risposto alla sfida della modernità con la loro presenza e con l'andare incontro agli altri.
Fu così che è nato il cammino dei “giovani catechisti” un percorso, mi sento di dire, “personalizzato” nel quale da una parte c’era la proposta di rinsaldare e migliorare i fondamenti della fede e dall’altra la voglia di far maturare quei piccoli semi che il Signore mi aveva messo nelle mani.
Nel corso di questi quattro anni, i nostri incontri sono stati “unici”. Perdonatemi, ma non trovo un termine migliore per descrivere la varietà del nostro percorso. Ci sono stati momenti di crescita spirituale attraverso la lettura della Bibbia, la meditazione di alcuni brani significativi col metodo della lectio divina, la riflessione personale o di gruppo, la preghiera silenziosa e l’adorazione eucaristica. Ma non abbiamo fatto solo questo, altrimenti questi giovani volenterosi sarebbero scappati dopo un paio di mesi. Bellissime, ad esempio, sono state le “serate cinema” nelle quali, aiutati da vari film, abbiamo affrontato insieme i problemi degli adolescenti, non facendo discorsi in generale, ma spingendo ognuno a confrontarsi con gli altri sul medesimo problema. Sono stati momenti unici, belli, irripetibili in cui lo scoprire che ognuno, nella sua diversità ed originalità, si trova ad affrontare le stesse incertezze e gli stessi problemi, gli ha aperto un mondo facendoli uscire dal guscio per condividere, confrontarsi ed aiutarsi reciprocamente, soprattutto, non sentendosi più soli e ai margini. Più o meno, alla fine di questi incontri, i ragazzi si dicevano stupiti: «Non sono l’unico che vive queste difficoltà!».
E così questi quattro anni sono volati via velocemente e tra un po’, alla fine dell’estate, ognuno di questi ragazzi, sarà un piccolo ometto o una piccola donna che porterà la sua esperienza in un altro posto, in un’altra parrocchia, arricchendo col suo piccolo bagaglio chi incontrerà e, attraverso nuove esperienze e cammini, continuerà a crescere, per diventare sempre migliore, sempre più santo.
Grazie ragazzi per tutto il bello che abbiamo vissuto in questi anni. Buon cammino.



PASTORALE FAMILIARE

 

Cos’è la vita se non un incontro? Cos’è un incontro se non un’esperienza che ci lascia nel cuore qualcosa di buono, testimonianza della presenza del Mistero in ogni situazione della vita?
Così è stata la preparazione al matrimonio che si è svolta nella nostra parrocchia. Il percorso che si è dipanato tra diversi appuntamenti, relatori ed esperienze, ha catturato i cuori delle coppie in procinto di sposarsi e quelli delle famiglie che li hanno accompagnati in questo cammino.
La parola va a loro, alle coppie che hanno frequentato il corso, testimonianza più vera e più sincera che possiamo donare al lettore e a chi ha in animo di decidersi per il matrimonio cristiano.

“Il corso prematrimoniale è stata un'esperienza inaspettata per la sua bellezza; abbiamo conosciuto tanti ragazzi simpatici ed abbiamo vissuto giornate intense come quella al Santuario di Loreto. In cuor nostro abbiamo ricevuto insegnamenti nati dal  confronto con persone molto sensibili e siamo certi che ne faremo tesoro”
Marco e Alessandra

“Il percorso di preparazione che ci ha portato ad unirci in matrimonio è stato ricco di emozioni ed esperienze intense, prima fra tutte il ritiro a Loreto, nonché di nuove amicizie. Ogni parola e ogni riflessione sono state occasione di crescita e condivisione. Abbiamo avuto la possibilità di comprendere l'importanza del Sacramento che abbiamo ricevuto e quanto questo prenda forza e vita dal nostro reciproco amore e dall'affidarci con fede ad un Amore più grande che, come sigillo si pone su di noi. Amore che come fiamma viva alimenta la nostra unione, la renderà feconda e santa e ci sarà di aiuto nei momenti di stanchezza e di fatica. Ringraziamo la pazienza e il sostegno delle coppie e di Don Luca che ci hanno accompagnato e che, ne siamo certi, continueranno a sostenerci.”
Marco e Federica


“Il corso prematrimoniale per noi è stata prima di tutto una sorpresa, essendo nuovi membri della Parrocchia l'accoglienza è stata magnifica, amichevole e gentile. Abbiamo conosciuto delle persone uniche, che ci hanno accompagnato e aiutato a riflettere. Ci siamo anche divertiti in molti momenti.
Poco a poco le coppie sposate da tempo, con la loro simpatia e con il loro entusiasmo, ci hanno portato ad aprirci, raccontarci, sia come singolo che come coppia, a confrontarci senza paura del giudizio altrui e ad analizzare la nostra coppia e le nostre scelte. Don Luca è stato un punto di riferimento e una guida fondamentale e ci ha trasmesso l'importanza del Sacramento e del rispetto dell'altro nella coppia e questo ci ha anche portato a pensare diversamente alcuni aspetti della vita di coppia, a metterci in discussione e a riflettere. Gli esperti che abbiamo incontrato hanno offerto sempre degli spunti interessanti su cui interrogarsi e degli insegnamenti da fare propri. Vorremmo ringraziare chi ci ha preso per mano in questo cammino sperando  di continuare a crescere con loro e che la nostra coppia sia sempre guidata dal Signore.”
Davide e Laura

“La nostra esperienza del percorso prematrimoniale ha smentito i pregiudizi secondo cui sarebbe stata una cosa noiosa e inutile.  È stato bello confrontarsi con altri fidanzati per riflettere insieme sul valore della coppia e condividere le esperienze, accompagnati da Don Luca e dalla presenza di coppie sposate da anni, che, con l’esempio della loro vita coniugale, ci hanno dato tanti spunti per spronarci a riflettere anche con degli aneddoti personali di vita quotidiana.
Il corso è stato, inoltre, arricchito dalla presenza di alcune figure professionali: incontri piacevoli ma anche essenziali perché hanno rivelato argomenti di cui non conoscevamo tutti i dettagli e ci hanno anche fatto riflettere su argomenti sui quali molto spesso si sorvola.
Il percorso si è concluso poi con un ritiro spirituale a Loreto, in cui ci siamo raccolti in preghiera con il nostro Vescovo.
Il valore aggiunto è stato quello di non essere stato semplicemente un corso per fidanzati, ma l’opportunità di riflettere sulla coppia e sul percorso da fare insieme. Noi siamo stati felici di aver vissuto questa esperienza perché si è rivelata alquanto formativa; inoltre, ogni membro della coppia ha un diverso bagaglio di esperienze e dagli interventi che sono stati fatti, ognuno ha cercato di trarre il meglio.”
Flavio e Giorgia

“Il corso prematrimoniale si è rivelato per noi un reale percorso di ricchezza spirituale. Abbiamo avuto modo di confrontarci con altre coppie ed anche con gli esperti. I diversi argomenti trattati ci hanno aiutato a riflettere profondamente su Dio e sulla Sua presenza che ci accompagna costantemente in qualsiasi momento della giornata. La trasformazione nel matrimonio e la realizzazione di una coppia presentano senza dubbio dei momenti impegnativi ma con l’aiuto di Dio, con il suo amore, siamo riusciti ad individuarne i concetti più profondi e le diverse soluzioni, che non derivano altro se non dall’amore stesso. Abbiamo capito che il motore di una famiglia è il dare e non il ricevere! In tutto ciò l'accompagnamento spirituale è senza dubbio una costante importante che si rivela essenziale nel cercare di seguire l'esempio di Dio nella Sua Chiesa. Ringraziamo dunque per gli insegnamenti ricevuti e per la splendida esperienza svolta.”
Mirko e Silvia.

È molto più facile ricevere che donare. Sembra strano, ma anche scrivere un pensiero sembra difficile. Difficile è stata anche la decisione di partecipare al corso, il pensiero di essere presenti ogni settimana... ma dopo i primi incontri tutto è apparso più semplice: capire che non eravamo l'unica coppia ad avere delle difficoltà, che qualcuno prima di noi, e come noi, si era già messo alla prova e, grazie ad un Aiuto più grande, aveva smussato gli spigoli ed aveva trovato nuove soluzioni, ci ha permesso di  guardare oltre e di affidarci. Grazie!”
Luciano e Katiuscia


Ci sarebbero tantissime cose da dire... in realtà all'inizio anche noi eravamo molto scettici sul corso, ma già dopo il primo incontro, tornando a casa, era come se ci amassimo un po' di più... ci sentivamo VICINI, sereni e capaci di affrontare qualunque cosa. Non so come spiegarlo, ma era come se ci sentissimo un po' meno soli nell'affrontare i tanti ostacoli che la vita ti pone davanti. È stata davvero una bellissima esperienza. Grazie di vero cuore a tutti voi.
Sara e Daniele