L'oratorio di don Bosco: "Questa è la mia casa!"
A
CURA DI: Davide Cestari e Miriam Grandi.
Con
la collaborazione di Giovanni Barrani, Daniele Ciacci, Luca Fiorin.
Illustrazioni
di Anna Formaggio.
«Questa è la mia casa» è l’iscrizione che campeggia sulla porta
della povera casa di san Giovanni Bosco ai Becchi in Piemonte, a una ventina di
chilometri da Torino. Può sembrare una frase banale, per indicare le quattro
mura dove è nato e vissuto per i primi anni. In realtà queste parole dicono
tutta la semplicità con cui si sono svolti i fatti miracolosi di una vita toccata
dal Mistero in modo straordinario. Ed è proprio qui il miracolo: nella
quotidianità di rapporti familiari è nata la storia del “saltimbanco” che
diventò sacerdote e abbracciò migliaia di giovani in tutto il mondo. Tutto ebbe
inizio da una collina sperduta, poche case, una cascina dove si lavorava duro
tra i campi e il bestiame. Giovanni è nato alla periferia dell’esistenza, dove
ogni giorno non era mai dato per scontato e si doveva sudare per vivere. Suo
padre Francesco Bosco lo sapeva bene: al ritorno da una dura giornata di
lavoro, fradicio di sudore, va nella cantina del padrone. Qui viene colpito da
una violenta febbre che non gli lascerà scampo. «Eccoti senza padre!» dice la
madre al piccolo Giovanni, che ha solo due anni. «È il primo ricordo della mia
vita di cui tengo memoria» dirà da grande. Tra questi campi, cresce sotto lo
sguardo fermo ma pieno di amore di mamma Margherita che gli insegnerà a credere
in quel Dio che ha creato la notte e il cielo stellato, i prati fioriti e il
grano con cui fare il pane. Giovanni e i suoi fratelli impareranno a
ringraziare il Signore che si prende cura di loro e che la madre prega con
semplicità e confidenza: «il Signore ha dato, il Signore ha tolto. Lui sa il
perché. Se siamo stati cattivi, ricordiamoci che con Dio non si burla».
La mostra sarà esposta nella chiesa di San Pietro da
domenica 4 agosto a domenica 11 agosto 2019.
Visite guidate su prenotazione al 348 8422873.
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