NOI,
I RAGAZZI DI A. C.
Gruppo
ACR 12/14
L’ACR
è una speciale esperienza di chiesa che nasce , vive e cresce all'interno della
comunità parrocchiale e noi, Antonella, Chiara, Ilaria, Anna, Francesca, Luca,
Simone, Francesca, Chiara, Antonella, Victoria, Alessio, Solidea, abbiamo
deciso di farne parte con il nostro "SI".
L'
Azione Cattolica si è sempre interessata della formazione dei bambini e dei
ragazzi ma questi nell'associazione non avevano strutturalmente un ruolo: essi
erano un'appendice dell’Unione donne, della Gioventù maschile e della Gioventù
femminile di AC.
L'Azione
Cattolica dei ragazzi nacque nel 1965 con il Nuovo Statuto di AC che prevedeva
che i ragazzi dell'Azione Cattolica Italiana ( ACI ) si costituissero in una
articolazione distinta e ben caratterizzata: AZIONE CATTOLICA DEI RAGAZZI (ACR).
Ci
incontriamo ogni sabato pomeriggio in parrocchia , per riflettere sulle tematiche proposte, guidati dallo slogan
dell'anno.
"PRONTI A SCATTARE" è lo slogan che
ci ha accompagnati nel cammino di questo anno associativo. Siamo stati CHIAMATI ad ESSERE PRONTI a scattare una molteplicità di fotografie
raffiguranti persone che hanno Cristo
come modello.
In
questo entusiasmante anno abbiamo imparato a cogliere le sfumature del bello
che circonda la nostra comunità, ad uscire dalla posa statica del quotidiano, a
donarci agli altri senza riserve , l'importanza della correzione fraterna, il
valore delle emozioni, il guardarsi negli occhi, a coltivare il rapporto con
l'altro che spesso viene a mancare a causa dell'uso eccessivo del cellulare.
In
occasione dei festeggiamenti dei 150
ANNI DI AC abbiamo avuto l'opportunità di conoscere la figura di Santa Rita da Viterbo. Di delicata
costituzione e gentile nei modi, la grazia del Signore si manifestò in lei fin dalla
più tenera età, così che le furono attribuiti numerosi eventi prodigiosi come
quello del pane trasformato in rose, la restituzione della vista alla fanciulla
Delicata cieca fin dalla nascita, la conversione di una eretica dopo la prova
del fuoco e dell'intero popolo di Viterbo travagliato dalla eresia ai tempi di
Federico II.
Quest'anno
è stato pieno di emozioni e di riflessioni in cui ci siamo sentiti parte di una
vera famiglia. Il nostro desiderio grande è quello di poter accogliere nuovi
ragazzi con i quali condividere un po' di tempo da trascorrere insieme tra
giochi, film, preghiere, tanti modi diversi per vivere l'esperienza del
crescere insieme e affrontare la vita secondo il desiderio d'amore di Dio.
Concludiamo
lasciandovi questa citazione:
“Troppo spesso si sottovaluta la potenza
di un tocco,
un sorriso, una parola gentile,
un orecchio in ascolto,
un complimento sincero,
o il più piccolo atto di cura
che hanno il potenziale di trasformare
una vita.”
Leo
Buscaglia
IL
DISCERNIMENTO: UN CAMMINO IN LIBERTÀ!
di
Chiara Pennesi
Era
il 2015 quando l’Agesci si impegnò a condurre “ampie riflessioni” e “percorsi
di approfondimento” sui temi legati all’affettività e soprattutto alle
fragilità personali nelle comunità capi e l’associazione ci ha quindi
consegnato quella che è stata la traccia di un cammino condiviso verso “il
nostro meglio” sul tema delle scelte e del discernimento.
In
questo anno, la nostra comunità capi si è interrogata su questo argomento, con
l’aiuto di Don Luca che ci ha accompagnato e guidato nei nostri incontri seguendo
i passi del Vangelo e la vita di San Paolo.
“Il
discernimento cristiano riguarda le singole situazioni nella quali l’ideale
evangelico e le norme morali si trasformano in scelte concrete. Esso si pone su
un piano diverso rispetto al cammino con cui la Chiesa sviluppa e approfondisce
la fede e le sue conseguenze pratiche. Papa Francesco lo sottolinea in Amoris
Laetitia : «ciò che fa parte di un discernimento pratico davanti ad una
situazione particolare non può essere elevato al livello di una norma».”
Il
discernimento è l’arte di leggere dove portano i desideri del nostro cuore, la
capacità di fare una distinzione, di separare per mettere ordine nelle nostre
scelte. Per essere davvero autentico però, il discernimento cristiano deve
confrontarsi con la Parola di Dio e con il Suo progetto per noi: nel
discernimento abbiamo la possibilità di conoscere e riconoscere Dio, attraverso
la nostra esperienza di cristiani.
È
stato questo il filo rosso che ci ha guidati in questo anno: riconoscere i
desideri del nostro cuore, metterli a confronto con ciò per cui Dio ci chiama e
capire qual è la stella che ci guida e muove.
Abbiamo
iniziato il nostro percorso in modo teorico, cercando di capire cosa fosse per
noi educatori il discernimento, guardando al piano di Dio per noi e alla nostra
vocazione al Servizio. Nel fine settimana del 17 e 18 Marzo 2018 ogni comunità
capi della zona di Teramo si è incontrata per fare strada e per approfondire
ulteriormente il tema, così da concludere questa esperienza in modo comunitario
nella giornata di domenica 18 marzo 2018 nel convento di Mosciano tutti insieme
per condividere esperienze e pensieri; qui
ci ha accolti il Vescovo che, dopo aver celebrato la Santa Messa, ci ha
incoraggiati nel perseguire i nostri obiettivi educativi e ci ha invitati a
essere segno visibile di una Chiesa in cammino.
La
conclusione di questi lavori ha fatto emergere il desiderio condiviso di non
abbandonare tali riflessioni che hanno arricchito tutti noi e ci hanno permesso
di ristabilire e rafforzare dei legami che vanno oltre i confini del nostro
gruppo.
Qual
è quindi lo scopo, il fine del discernimento cristiano? Papa Francesco, in
Amoris Laetitia, ci aiuta a rispondere così: “Ecco che la coscienza può riconoscere che non solo una situazione non
risponde obiettivamente alla proposta generale del Vangelo; può anche
riconoscere, con sincerità e onestà, ciò che per il momento è la risposta
generosa che si può offrire a Dio, e scoprire con una certa sicurezza morale
che quella è la donazione che Dio stesso sta richiedendo in mezzo alla
complessità concreta dei limiti, benché non sia ancora pienamente l’ideale
oggettivo. In ogni caso, ricordiamo che questo discernimento è dinamico e deve
restare sempre aperto a nuove tappe di crescita e a nuove decisioni che
permettano di realizzare l’ideale in modo più pieno” (Amoris Laetitia 303).
GRUPPO
“GESU’ RISORTO”
Signore, da chi
andremo? Tu hai parole di vita eterna (GV 6.68)
Inizia con
questi versetti, nel Duomo di San Flaviano a Giulianova paese, il “Roveto
ardente” ( Adorazione prolungata del Santissimo Sacramento) dei gruppi e delle comunità
del Rinnovamento nello Spirito Santo della diocesi Teramo/Atri.
Nel “Roveto
ardente” Mosè è chiamato di fronte al suo Signore. I suoi occhio vedono l’amore
di Dio; le sue orecchie ascoltano la voce di Dio che proclama: “ Ho udito il
grido del mio popolo”.
Nella memoria di
questo avvenimento, il popolo del Rinnovamento e non solo, si è radunato
davanti al Signore, per contemplare il mistero del Roveto che arde e non si
consuma.
È una speciale
chiamata di Dio; un tempo di grazia, strumento di evangelizzazione nel potere
dello Spirito Santo nel quale tutti possono sperimentare una nuova pentecoste
personale.
Testimoniare
l’incontro con il risorto attraverso l’accoglienza, il canto, momenti di
silenzio, intronizzazione della parola, preghiere di intercessione, tutto
questo hanno visto i giovani protagonisti di questa iniziativa presentando a
Dio il grido di chi soffre, perché ancora oggi Egli vuole ascoltare ed
esaudire.
E allora amici,
anche se il mondo sembra allontanarsi; anche se tutti sembrano voltare le
spalle ed andarsene c’è una speranza che non delude perché l’amore di Dio è
stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato
donato (Rm 5.5).
Gesù è il
Signore
Alleluia
IL
GRUPPO DI PADRE PIO A SAN GIOVANNI ROTONDO
Di Anna
Amicizia
4 giugno 2018
Anche
Quest’anno, il quattro giugno, abbiamo fatto il pellegrinaggio a San Giovanni
Rotondo, a conclusione dell’itinerario del gruppo di “Padre Pio” sotto la guida
di Don Ennio che, purtroppo, per ragioni di salute, non era con noi. Abbiamo
sentito molto la sua mancanza ma, proprio per questo, sapendo quanto ci
tenesse, ci siamo impegnati a portarlo a termine.
Il
programma è stato molto semplice e stringato: partenza alle cinque del mattino
davanti al piazzale della nostra parrocchia, arrivo verso le nove e mezza e
quindi Via Crucis guidata da Don Carlo.
La
presenza di Don Ennio si è fatta sentire con una telefonata al nostro arrivo,
ci ha predisposti a vivere con pienezza la giornata e ci ha resi sicuramente
tutti molto felici.
La
Via Crucis è stata certamente il punto centrale di tutto il pellegrinaggio.
Un
piccolo flash-back: è una calda giornata di giugno, il piccolo gruppo procede
lentamente dietro la croce e Don Carlo, recitando le preghiere, sul volto un
velo di tristezza; il pensiero corre a Don Ennio ma, all’improvviso, tutti si
animano e si fa a gara per portare la croce e leggere le stazioni della Via
Crucis, si fa avanti anche chi si è sempre rifiutato per timore di emozionarsi.
Sentiamo
vicini Padre Pio e Don Ennio e camminiamo con gioia dietro a Don Carlo, a cui
va il nostro ringraziamento per la disponibilità e capacità di guidarci: “Lo
Spirito Santo soffia dove vuole”.
Alle
undici e mezza c’è stata nella chiesa grande la Santa Messa, a cui hanno
partecipato anche altri gruppi e quindi ci siamo riuniti nel salone sottostante
per consumare il pranzo al sacco. A seguire, liberamente, ci siamo raccolti in
preghiera nella cripta dove è venerato il corpo di Padre Pio. Con lui abbiamo
silenziosamente e accoratamente dialogato, ringraziando, chiedendo,
affidandoci… pregando anche nella piccola chiesa dove Padre Pio celebrava e
confessava.
Infine
siamo tornati al nostro pullman per riprendere la via del ritorno con nel cuore
la certezza che non saremmo ripartiti a mani vuote.
AVULSS
GIULIANOVA
associazione
di volontariato unità locali socio-sanitarie
L'AVULSS è una Associazione di cittadini,
libera, autonoma e laica anche se di ispirazione cristiana, cittadini che,
interpretando le diverse situazioni culturali, professionali, sociali,
politiche, alla luce dei principi cristiani, si mettono soprattutto a servizio
degli ultimi, sia direttamente, sia intervenendo nelle realtà socio-sanitarie
L'acronimo AVULSS significa "Associazione
per il Volontariato nelle Unità Locali Socio Sanitarie.
Nasce per volontà di don Giacomo Luzietti (sacerdote
marchigiano). A seguito della riforma sanitaria del 1978 che dava spazio e
riconoscimento legislativo al volontariato, Don Giacomo pensò a qualcosa di
nuovo che potesse essere qualificata presenza negli ospedali. Nasce così
l’AVULSS associazione laica. L'attuale statuto è stato modificato modificando
l'associazione in Federazione e
i nuclei locali in associazioni
Avulss federati alla Federazione
AVULSS. Attualmente le Associazioni Avulss,
in tutte le regioni italiane, sono circa 230 e in esse, globalmente,
operano oltre 9.000 Operatori Volontari; la nostra associazione è una di
queste.
L’Avulss di Giulianova esiste ed opera da quasi trentacinque anni in un ambito cittadino comunale e/o intercomunale ed è composta da volontarie che con la guida ed il coordinamento dei Responsabili dell’Associazione svolgono il loro servizio presso l’Ospedale Maria SS. dello Splendore e nella RSA Cristal; inoltre attualmente siamo un’associazione della Consulta Comunale delle Associazioni di volontariato con la quale collaboriamo a progetti di sensibilizzazione dei giovani al mondo del volontariato.
Spesso
si sente dire che il tempo è denaro. Il tempo non è denaro. È lo spazio
dell’amore, della responsabilità, della libertà.
Il
volontariato, prima che attività sociale, deve diventare percorso esistenziale
all’interno di noi stessi, viaggio scomodo, doloroso a volte, alla riscoperta
della nostra umanità e fragilità. È solo così che potremmo considerare l’altro
come fratello, diverso nei bisogni ma uguale nella fragilità, compagno di
strada a prescindere dal ruolo. Il
volontario deve combattere quotidianamente la sua
battaglia silenziosa ed inevitabile contro la rassegnazione, la disillusione,
la stanchezza e trovare nuove motivazioni che lo spingano nel suo cammino
combattendo la sua battaglia silenziosa ed inevitabile.
È
solo così che si arriva a considerare l’altro come fratello, diverso nei
bisogni ma uguale nella fragilità delle emozioni
Le
emozioni sono fragili la tristezza come la gioia. La tristezza fa parte della
vita ed è facilmente ferita dalla solitudine e dall’abbandono, dalla noncuranza
e dall’indifferenza, e da frettolose e moleste parole di consolazione. Ma
fragile, e preziosa, è anche la gioia, immagine ed espressione di un cuore che
si apre all’amore dell’altro e alla solidarietà, e che non sempre è facile
condividere. Fragile è anche la speranza che vive del futuro che ancora non
c’è, sospesa tra desideri e possibili delusioni.
“Siamo chiamati
nelle nostre parole e nelle nostre azioni a non spegnere in noi e negli altri
la speranza, e abbiamo il dovere, la responsabilità, di non ignorare la enorme
importanza della speranza nella vita delle persone, di rispettarla, di farla
crescere, e soprattutto di non lacerarla”
Eugenio
Borgna
Essere
al servizio, lavorare con gli altri, per non spegnere la speranza,
necessariamente ci impone la strada e il cammino comune.
Il
volontario AVULSS, così come chiunque sia
chiamato a lavorare fianco a fianco con i fratelli nelle situazioni di difficoltà, di fatica, di disagio, di sofferenza, non deve
mai rinchiudersi nella definizione comoda di un ruolo ma camminare, domandare,
cercare, costruire.
La
Centralità del nostro servire è la persona e quindi possiamo affermare che le
finalità della nostra associazione sono:
-
stimolare il rispetto della dignità e della libertà della persona
-
aiutare le persone in difficoltà o in stato di bisogno assicurando una presenza
amica.
Il
Volontario AVULSS è una persona che, per libera scelta, risponde
alla chiamata per servire i fratelli, ed essere segno fecondo dell'amore,
promotore e donatore di speranza, capace:
- di
ascoltare, sollevare e confortare gli uomini, specie i più poveri e i più
sofferenti; partecipando, nella condivisione, alla responsabilità, alla
storia, alla vita di ognuno, aiutandoli perché siano essi stessi i
protagonisti della propria esistenza e del proprio cammino di crescita e
di liberazione;
- di
inventare e animare continuamente cose nuove davanti a situazioni nuove
per costruire una società nuova, aggredendo soprattutto le cause di
malattia, di sofferenza, di povertà, di emarginazione;
- di
rinnovare la cultura del nostro tempo proponendo un "supplemento
d'anima" fatto di eroismo e di energie spirituali, più con la
testimonianza della vita che con le parole.
Il
Volontario AVULSS è uno che si pone a servizio della vita:
·
uno che, con
la presenza e con il suo servizio umile, costante, qualificato, gratuito,
testimonia la sua fede nel valore dell'uomo, della vita, della salute e, nel
senso umano e cristiano, della malattia, della sofferenza e della stessa morte;
·
uno che
testimonia la sua fiducia nell'uomo e nel suo destino eterno;
·
uno che non
si esaurisce nel "fare";
·
uno che
genera una cultura di vita;
·
uno che,
prima di operare, deve convertirsi alla vita.
Il
Volontario AVULSS non è un dispensatore di cose, ma un
donatore di "essere"; è una persona che diventa sempre più capace di
vivere insieme, di stare accanto ad altre persone; è uno che si preoccupa di
crescere in umanità, per comunicare umanità.
Un caro
saluto ed una dedica speciale a tutte le volontarie e/o volontari che in questi
trentacinque anni, con piccoli gesti quotidiani pieni d’amore e speranza, hanno
prestato i lori servizi con umiltà e dedizione facendo sì che questa realtà
abbia delle radici solide nel nostro territorio in particolar modo al ns. caro
volontario Don Ennio Lucantoni.
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