Cinquantesimo intitolazione chiesa di S. Pietro - di Giovanni Basilici - “CHE BELLA LA CHIESA… CHE BELLA QUESTA CHIESA!”

 MOSTRA FOTO - DOCUMENTARIA “LA FABBRICA DI SAN PIETRO”

Chiesa di San Pietro Apostolo, Giulianova.

Dal 29 Giugno al 15 Agosto 2024


“La Fabbrica di San Pietro” è il titolo della mostra, visitabile dal 29 giugno al 15 agosto nella chiesa di San Pietro Apostolo, che si propone di ripercorrere in modo sintetico, attraverso l'esposizione di immagini, documenti d'epoca e schede di progetto, la storia della “nostra” chiesa, la cui dedicazione cadde il 29 giugno di 50 anni fa. È stato scelto questo titolo non per presunzione ( basti pensare che il nostro campanile supera di poco in altezza il baldacchino della basilica papale), ma perché le sue vicende ricalcano in qualche modo quelle

dell'omonima e più antica chiesa vaticana: il travagliato iter progettuale, la ricerca dei fondi necessari, e, purtroppo, la morte dei progettisti prima della conclusione dell'opera. Pur se relativamente breve rispetto all'inestimabile patrimonio architettonico e artistico italiano, anche questa chiesa ha una storia da raccontare, una storia fatta di persone, di rapporti umani e di avvenimenti grandi e piccoli, di crescita e di identità condivisa e partecipata con i parrocchiani e frequentatori occasionali.

“La Fabbrica di San Pietro” si articola in 14 pannelli posizionati sulle pareti della chiesa. Essi muovono dal 1937, anno in cui don Raffaele Baldassarri, parroco della Natività di Maria Vergine, manifestò la necessità di edificare una chiesa più grande rispetto a quella ubicata sulla Strada Statale. L'esigenza era dettata dal progressivo incremento della popolazione residente al Lido di
Giulianova. Solo nel 1961, però, quando titolare della parrocchia divenne don Ennio Lucantoni, le speranze di poter vedere realizzata una nuova chiesa parvero concretizzarsi. Nel 1963, non a caso, venne acquistato il terreno grazie ad un contributo del Ministero dei Lavori Pubblici. Il 16 agosto 1964 fu posta la prima pietra alla presenza del Vescovo Stanislao Amilcare
Battistelli. Il progetto della nuova chiesa era stato affidato nel 1958 all'architetto Alfredo Scalpelli di Roma e all'ingegner Sigismondo Montani di Teramo. La chiesa di Giulianova è l'ultimo progetto redatto da Scalpelli, scomparso prematuramente nel 1966. 

Essa rappresenta una testimonianza non irrilevante del dibattito e delle sperimentazioni in atto nel secondo dopoguerra e in particolare del fertilissimo periodo del Concilio Vaticano II.

L'idea generatrice della forma, la barca e con essa la vela, caratterizzano la struttura in cemento armato a vista. Il reticolo delle travi curvilinee contrasta cromaticamente con l'intonaco della chiusura perimetrale che risulta decisamente spoglia. Quest'ultima lascia un'asola continua di luce che si sviluppa sull'intero perimetro, ma senza distrarre il fedele, semmai aiutandolo a ricondurre lo sguardo verso il presbiterio e l'altare. La gestione delle maestranze locali, non abituate alla realizzazione di opere di tale complessità, richiese una direzione dei lavori attenta e quotidiana da parte dell'ingegner Ruggero Di Giambattista, che seppe tradurre in forme architettoniche concrete l'idea originaria del progettista. I lavori vennero completati dalla ditta affidataria “Cesare Albani” nei primi mesi del 1974. Il 29 giugno di quell'anno, il Vescovo di Teramo-Atri Monsignor Abele Conigli consacrò la chiesa e celebrò la solenne Messa di dedicazione. Tra la fine degli anni Ottanta e l'inizio dei Novanta, furono condotte significative opera di modifica e rinnovamento degli spazi interni e dell'aspetto esterno della

chiesa. Si rifece completamente il manto di copertura, furono ampliate diverse finestre del piano terra, ripristinate alcune fessurazioni dell'intonaco, fissata una grande crocemetallica sulla sommità della torre campanaria. Si sostituì inoltre il tabernacolo, ridisegnata la sede presbiteriale, installate le porte in vetro.

Solo nel 1998 si compirà la realizzazione di un'opera molto attesa: la pavimentazione della piazza antistante la chiesa e il completamento della scalinata di accesso. Quella che per molti anni era stata una polverosa area di terra battuta, destinata a parcheggio, diventa finalmente una vera piazza, “piazza Giovanni XXIII”.


Il senso della mostra “LaFabbrica di SanPietro” non è solo storico-documentario. In questa chiesa, un'intera comunità ha vissuto eventi pubblici e privati, ha gioito e pianto, ha stabilito legami, spesso decisivi. Sacramenti, anniversari, festività, momenti di preghiera e di riflessione, ricordi, sono custoditi dalle mura di “San Pietro Apostolo”.

Conoscere la storia della propria chiesa, riscoprirne la bellezza, intesa come splendore

del Mistero, può aiutare a ripercorrere la storia delle nostre vite e, soprattutto, ad

aumentare e, se possibile, accrescere, la consapevolezza della propria fede.
















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