venerdì 25 luglio 2014

LA CHIESA DI SAN PIETRO APOSTOLO IN GIULIANOVA LIDO NEL QUARANTENNALE DELLA SUA CONSACRAZIONE (1974-2014)

Proposito di costruire una nuova chiesa in Giulianova Lido

Negli anni trenta del secolo scorso, la constatazione che la chiesa della Natività di M.V., costruita sul finire del XIX secolo per soddisfarei bisogni spirituali  dell'allora Borgata Marina, non riesce più a contenere i fedeli – non solo nelle domeniche d'estate, quando oltre ai residenti ci sono anche i turisti, e durante i solenni festeggiamenti della Madonna del Portosalvo,  quando arrivano persone anche dal centro storico e dintorni, ma neppure quando si praticano le ordinarie cerimonie religiose pertinenti i cicli della vita (battesimi, comunioni, cresima, sposalizi, funerali) – induce don Raffaele Baldassari, parroco della “Natività di Maria Vergine” in Giulianova Lido dal primo novembre 1934 al 12 gennaio 1960, a  pensare alla costruzione di una chiesa più capiente ed efficiente.
Nel 1937, dopo aver chiesto e ottenuto il consenso e il sostegno dei parrocchiani, incarica l'ingegnere Iannetti di redigere il progetto della nuova chiesa. Progetto che però non trova attuazione sia per l'inesistenza del suolo su cui edificarla sia per la mancanza dei fondi necessari per erigerla, sia per l'entrata in guerra dell'Italia (10 giugno 1940).
Nel 1951, una quindicina d'anni dopo, don Raffaele sprona i parrocchiani a costituire un Comitato che si incarichi di cercare l'area edificabile e i fondi necessari per la costruzione della nuova Chiesa.
Su incarico di tale Comitato, l'ingegnere Antonio Galiffa redige un  progetto di massima che, dopo aver ottenuto il parere favorevole della Commissione tecnica, viene inviato al Vescovo, il quale, dopo aver dato il suo benestare, autorizza don Raffaele  ad andare avanti con le pratiche richieste per la costruzione della nuova Chiesa e a redigere il compromesso per l'acquisto del terreno.
Nel 1953, individuata la zona dove costruire la nuova Chiesa e fidando nel contributo statale a fondo perduto previsto dalla Legge 18.02.1952, n.2522 per la costruzione del rustico, viene approntato e presentato un progetto che, però, non viene né approvato dalla Commissione Pontificia di Arte Sacra né ammesso ai benefici della suddetta legge. Legge di cui, nel 1955, beneficerà la parrocchia di Roseto che già dispone dell'area su cui edificare quella che è oggi la Chiesa del Sacro Cuore.
Nel 1956, dopo aver ottenuto uno stanziamento di nove milioni per la costruzione della casa canonica, don Raffaele presenta un nuovo progetto che, “per insufficienza architettonica e funzionale”, viene respinto, dalla Commissione Pontificia di Arte Sacra.
Intanto, si arriva all'8 novembre 1958, quando, scaduti i termini di presentazione del progetto e non standoci neppure l'aera, i 9 milioni destinati a Giulianova Lido vengono devoluti alla costruzione della Chiesa di Rocche di Civitella del Tronto.
Rassegnato a non poter essere più lui a costruire la nuova chiesa, perché avanti negli anni e malandato in salute,  don Raffaele rimane parroco della “Natività di M. V.” fino al 12 gennaio 1960, quando ritorna nella natia Montelupone, in provincia di Macerata.
Progettazione e costruzione
A don Raffaele succede il 27enne don Ennio Lucantoni, che, con entusiasmo e determinazione, riprende e affronta il problema della costruzione della nuova chiesa e degli annessi locali parrocchiali. Opera che, sia per ragioni economiche sia per difficoltà burocratiche e tecniche, richiede anni di lavoro, di abnegazione,  di impegno e che, cronologicamente e strutturalmente, viene realizzata come segue.
Nel 1963, coadiuvato da un apposito Comitato e sostenuto dai fedeli e dagli organi diocesani, don Ennio rinnova la richiesta di finanziamento per la costruzione di un complesso parrocchiale idoneo a soddisfare convenientemente le esigenze spirituali della sempre più numerosa popolazione del Lido.
Nel 1964, ottenuta l'assegnazione di un mutuo di 100 milioni da parte del Ministero dei Lavori Pubblici e mettendosi al di sopra dei cosiddetti nordisti e dei suddisti, don Ennio prima acquista il terreno dal notaio Mario Franchi di Teramo poi organizza la cerimonia della “posa della prima pietra”.
Cerimonia svoltasi nel pomeriggio del 16 agosto 1964, compartecipata da parecchie autorità, numerosi parrocchiani,  tanti parroci (tra cui l'anziano don Raffaele Baldassarri), presieduta da S. Ecc. Mons. Stanislao Amilcare Battistelli (vescovo diocesi Teramo-Atri dal 1952 al 1967).
Nel 1965 don Ennio chiede e ottiene  dalla Pontificia Commissione Centrale d'Arte Sacra l'approvazione di un progetto di massima redatto dall'architetto romano Alfredo Scalpelli, ideatore della singolare struttura architettonica a forma di nave, e dall'ing. Sigismondo Montani di Teramo.
Nel 1966 la prematura morte dell'architetto Scalpelli  rallenta la progettazione definitiva dell'opera, che, con successo ma non senza difficoltà, viene poi portata a termine dall'architetto Enrico Grassi, già cofirmatario del progetto di massima.
Nel 1969, compiuto il lungo iter burocratico per ottenere le prescritte approvazioni degli Enti civili e religiosi preposti, l'impresa edile  “Cesare Albani”, vincitrice della gara d'appalto, dà finalmente inizio ai lavori.
Celebrazione della prima messa
Il 21 aprile 1973 vi si celebra la prima Messa in occasione della prima Comunione di un gruppo di ragazzi. Però nel salone e non nella chiesa, non ancora ultimata a causa delle varie battute d'arresto dovute a difficoltà non solo tecniche, ma anche economiche.
Solenne inaugurazione e intitolazione a S. Pietro apostolo
Il 29 giugno 1974, con una memorabile cerimonia, la nuova chiesa, secondo la scelta operata dieci anni prima da Mons. Stanislao Amilcare Battistelli all'atto della posa della prima pietra, viene intitolata a S. Pietro Apostolo.
Al solenne rito della dedicazione – compiuto da S. Ecc. Mons. Abele Conigli, Vescovo di Teramo e Atri – sono presenti tantissimi fedeli, nu­merosi sacerdoti, diverse autorità regionali, provinciali e comunali, l'ing. Ruggiero Di Giam­battista (direttore dei lavori), tante persone che, a diverso titolo e in diversi modi, hanno contribuito alla realizzazione dell'opera.
Mancano, perché deceduti nel corso della costruzione, don Raffaele Baldassarri e l'ingegnere Sigismondo Montani.
Alcuni asterischi
*L'ampia gradinata esterna in travertino è stata progettatta e curata nelle rifiniture dal compianto geometra Filippo Nino Di Ilio, progettista e sovrintendente anche della pavimentazione dell'antistante Piazza Giovanni XXIII.
*L'interno della chiesa, curato dal geometra varesino Giovanni Meschini, esperto arreda­tore dalla spiccata sensibilità religiosa, consente una visibilità del presbiterio da qualsiasi punto si trovi il fedele e può accogliere 300 fedeli seduti e più di 800 in piedi
*Il Crocifisso ligneo che domina il presbiterio è stato i­deato e realizzato dall'artista lombardo Renzo Vannetti.
*Il  presbiterio, rialzato di 20 centimetri rispetto al piano della chiesa, ha: al centro, l'altare maggiore; sulla destra,  il Tabernacolo; verso sinistra, l'ambone, il fonte battesimale, una statua di Madonna con Bambino.
*Sull'altare maggiore, costituito da una massiccia tavola di legno sostenuta da due basamenti di pietra serena bucciardata, si trova incastonata la pietra sacra contenente: le reliquie dei santi martiri Flavia­no, Faustino, Simplicio, Felice e Beatrice; una reliquia della croce di San Pietro Apostolo; una pergamena con la seguente dicitura: «MCMLXXIV ‑ DIE 29 MENSIS IUNII ‑ EGO ABEL CONIGLI EPISCOPUS APRUTINUS CONSECRAVI ECCLESIAM ET ALTARE HOC IN HONOREM S.CTI PETRI APOSTOLI ET RELIQUIAS SS. MARTYRUM FLAVIANI, FAUSTINI, SIMPLICII, FELICIS, BEATRICIS ET CRUCIS S.CTI PETRI APOSTOLI IN EO INCLUSI».
[(Anno) 1974 – giorno 29 giugno – Io Abele Conigli, vescovo aprutino, consacrai la chiesa e questo altare in onore di S. Pietro apostolo. Vi inclusi le reliquie dei santi martiri Flaviano, Faustino, Simplicio, Felice, Beatrice e della croce di S. Pietro apostolo].

Principali eventi memorabili dalla posa della prima pietra al quarantennio della consacrazione
·La posa della prima pietra                                16 agosto 1964
·La celebrazione della prima Messa (nel salone parrocchiale)        21 aprile 1973
·La solenne consacrazione e intitolazione a San Pietro Apostolo        29 giugno 1974
·La venuta della sacra icona originale della Madonna di Loreto                14-15  maggio 1984
·La sistemazione dell'area presbiterale e del nuovo Tabernacoloanno        1993
·L'inaugurazione di "Piazza Giovanni XXIII"        21 marzo 1999
·La venuta della sacra statua originale della Madonna dello Splendore        26 maggio 2000
·L'ordinazione sacerdotale di don Franco Marcone        6 luglio 2001
·L'ordinazione sacerdotale del peruviano don Victor Zevallos Sifluentes        5 gennaio 2006
·Il 50° di Sacerdozio del parroco don Ennio Lucantoni        1° luglio 2006
·La collocazione sulla parete nord dell'altorilievo ligneo "La pesca miracolosa"8 dicembre 2004
·Le visite pastorali di:
- S. Ecc. mons. Abele Conigli: 07-14 marzo 1976  → 11-18 nov. 1984
- S. Ecc. mons. Antonio Nuzzi 22/02 – 01/03/1998
- S. Ecc. mons. Michele Seccia         27- 02 / 05-03-2011
·La messa esequiale in suffragio di don Franco Marcone sacerdote 26  marzo   2011
·La solenne concelebrazione per il quarantennio della consacrazione, presieduta da S. Ecc. mons. Michele Seccia, vescovo Teramo-Atri 29 giugno 2014

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