giovedì 28 luglio 2016

TU SEI UN BENE PER ME-XXXVII Meeting per l'amicizia fra i popoli Venerdì 19 – Giovedì 25 agosto 2016 – Rimini Fiera – Italia

È la fine degli anni '70. Tra alcuni amici di Rimini, che condividono l'esperienza cristiana, nasce il desiderio di incontrare, conoscere e portare a Rimini tutto quello che di bello e buono c'è nella cultura del tempo. Così ha origine il Meeting per l'amicizia fra i popoli. Un incontro tra persone di fede e culture diverse, un luogo di amicizia dove si possa costruire la pace, la convivenza e l'amicizia fra i popoli, mettendo in comune una tensione al vero, al bene, al bello.
Da allora ogni anno per una settimana, in agosto, Rimini diventa la capitale della cultura internazionale e viene invasa da gente curiosa, aperta, capace di giudizio, proveniente da tutto il mondo per questo evento che si ripete da oltre trent'anni, che è diventato negli anni il festival culturale più frequentato al mondo.
Sin dalla sua origine il Meeting ha scommesso sul desiderio e la passione che ogni uomo ha nel proprio cuore, quel desiderio di bellezza, verità, giustizia che don Luigi Giussani, fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, ha chiamato esperienza elementare, terreno comune per l'incontro e il dialogo.
Per questo ogni anno attorno a un titolo, si parla di economia, arte, letteratura, scienza, politica, problemi sociali, musica di ogni genere. Una curiosità e trasversalità unica al mondo.
“Tu sei un bene per me” è il tema del Meeting 2016.
L'attuale momento storico è caratterizzato da una profonda crisi che ha come conseguenza una generale sfiducia nell'affrontare il presente e nel guardare al futuro. Si sgretolano modelli di convivenza sociale e civile che sin qui hanno garantito il bene comune, una intera generazione ha rinunciato a studiare e a lavorare, il fenomeno dell'immigrazione e dei profughi sta investendo - dilagante e apparentemente inarrestabile- l'Italia e l'Europa intera, la violenza del terrorismo cresce in modo sempre più minaccioso. L'altro, il diverso, ciò che è “fuori”, appare come una minaccia.
In queste drammatiche circostanze Papa Francesco ha indetto il Giubileo Straordinario della Misericordia. “Misericordia: è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona quando guarda con occhi sinceri il fratello che incontra nel cammino della vita. Misericordia: è la via che unisce Dio e l'uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato”.
La natura dell'uomo e la realtà stessa indicano infatti l'inesorabilità di un rapporto, di una relazione, di un incontro continuo con la realtà come prima necessità per scoprire la verità di sé e del mondo. Famiglia, figli, amici, colleghi, il povero incontrato casualmente per strada: sono sfide con cui fare i conti quotidianamente. Spesso la sostituzione delle faticose relazioni e dei “contatti” in carne ed ossa, con quelle più comode, automatiche e sempre disponibili -ma ultimamente assenti- degli ambienti virtuali possono generare una profonda solitudine, ma anche l'illusione di autonomia, di una ultima estrema libertà senza più legami da cui dipendere. L'uomo ha bisogno dell'altro, per condividere desideri, progetti, fatiche, sacrifici, paure, dolori: per condividere il motivo per cui esiste. La comunità si forma e si crea esattamente per questo.
E dunque l'io dell'uomo esiste innanzitutto come una storia, fatta di volti, di relazioni, e di circostanze che si dispiegano nel corso del tempo.
Come è possibile guardare l'altro in modo nuovo, non semplicemente tollerando il diverso, ma intravvedendo e scommettendo sul fatto che “tu” sei e rappresenti una positività ultima di cui “io” necessito per vivere? Cosa rende possibile una posizione umana come questa appena descritta?
La storia del XX secolo, con le guerre mondiali, ricorda a noi tutti il tentativo di differenti e contrapposte ideologie di eliminarsi a vicenda, di eliminare l'altro: la memoria ci riporta ad atroci sofferenze e milioni di morti, ma anche che ad un certo punto fu possibile percepire l'altro - fino a qualche giorno prima il nemico da combattere - nella sua diversità, come una risorsa, un bene: fu esattamente in quel momento storico che nacque l'Europa. Senza una esperienza di positività, in grado di abbracciare tutto e tutti, non è possibile infatti ripartire.
Attraverso mostre, spettacoli, tavole rotonde, testimonianze, il Meeting 2016 racconterà storie di integrazione e di perdono, metterà a tema le grandi emergenze dell'oggi, farà parlare i protagonisti della cultura e dell'espressività, si confronterà con le sfide della tecnologia e dell'innovazione, proverà a guardare al lavoro e all'economia senza moralistiche demonizzazioni. Un tentativo per far emergere la bellezza di una positività e di una speranza capaci di attrarre la libertà di ognuno e di far desiderare un cambiamento per sé e per il mondo.
Claudio Lo Sterzo





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