giovedì 28 luglio 2016

PARROCCHIA LIVE

I MINISTRANTI


Siamo i genitori di Luca e siamo sempre stati affascinati dal servizio dei ministranti nella nostra parrocchia. E non perché siano particolarmente belli d'aspetto. E neanche perché siano “angioletti” privi di difetti ed errori. Anzi! E' un gruppo numeroso che va dagli 8 anni in sù. Quello che ci colpisce è il loro stare sull'altare, l'accompagnarsi nel servizio, lo stare insieme in momenti gioviali, il rapporto con i nostri sacerdoti fatto di reciproca stima, i loro rapporti familiari investiti e resi “diversi” dal servizio che svolgono.
Ricordo che una volta sono stata ridestata nel vedere come uno di loro, entrato in chiesa, si è inginocchiato di fronte al tabernacolo. Non era un semplice gesto formale che a tutti capita di fare! Era invece il segno della consapevolezza di una Presenza reale, fatta di carne e ossa da cui la sua persona si riconosce abbracciata e amata.
 Due anni fa, il nostro secondo figlio Luca ci ha chiesto di partecipare a questo servizio dal quale anche lui si sentiva attirato. Da allora ha iniziato a ritrovarsi con questo gruppo di amici, ogni sabato pomeriggio dalle 15 alle 16, sotto la guida di Franco che con premura paterna li accompagna. In quest'ora oltre a parlare del servizio sull'altare, dei sui gesti e del loro significato, degli oggetti che si usano e del loro nome, si mette a tema un argomento di vita di fede come il Vangelo o la vita di un santo e si parla di se stessi, di quello che si fa e ci preoccupa. Poi la domenica ci si ritrova a servire nel turno assegnato a ciascuno.
Ricordo ancora la prima volta che nostro figlio ha servito a messa. Era il 5 ottobre del 2014, messa vespertina delle ore 19.Lui era molto contento e scalpitava. Attendeva quel momento da molto tempo! Arrivando nella piazza della chiesa, vediamo arrivare anche Franco con suo figlio Francesco. Lui, anziché continuare per conto suo, viene incontro a nostro figlio, lo saluta affettuosamente e presolo per mano entrano insieme in chiesa. Chiaramente durante la celebrazione nostro figlio era impacciato e Franco con la sua tenerezza e delicatezza gli suggeriva cosa fare quando si perdeva.
Alcune testimonianze dei ministranti:
Luca Tribuiani  : “Ho domandato di andare con loro perché mi piaceva come stavano insieme. E continuo ad andare nonostante tante volte faccio fatica e non ho voglia, perché mi vogliono bene e poi perché mi aiutano nella vita”.
Alessio Ciccozzi : “Sono ministrante da 10 anni e durante questi anni ho imparato a servire con amore Gesù. La mia è una esperienza unica per imparare a mettermi a disposizione degli altri e ad aiutare il prossimo”.
Francesco Bonaduce: ”Quest'anno che ho servito come chierichetto ho capito che servire Gesù è un'occasione unica. Ringrazio Gesù perché ci ha dato Don Luca un prete straordinario che fa capire a tutti i bambini la Messa”
Lorenzo Bonaduce : “Quest'anno mi hanno colpito molto le nostre riflessioni su tutto quello che è stato il nostro percorso. Personalmente mi sento vicino a Gesù perché sento il suo Braccio ogni volta che lo servo”
Giovanni Germini: Per me fare il chierichetto è come se Gesù mi accogliesse”
Massimiliano  Pizzorulli: Essere ministrante per me significa vivere con maggiore profondità e gratitudine verso il Signore, il quale mi ha concesso di poterLo servire anche mediante la Liturgia Eucaristica, la mia fede e il mio rapporto con Dio.
All'inizio di giugno  ci siamo riuniti a casa di Luca Tribuiani per un  gesto conviviale di ringraziamento per l'anno trascorso insieme. Davanti a pizza, arrosticini e salsiccia e tra un gioco e un altro nello spazio enorme di un bel cortile e tra un litigio e un altro, abbiamo potuto apprezzare la compagnia che ciascuno è per l'altro come segno della unica Compagnia: quella che Cristo fa alla vita di ciascuno attraverso la Sua Chiesa.



COMUNIONI 2016

di Don Luca Torresi

Quando si inizia un nuovo viaggio, come è successo a me in questo primo anno in parrocchia, ci si può sentire un po’ disorientati... o confusi... o, a volte, preoccupati... cosicché nella mente affiorano tante idee, tanti progetti, tanti sogni e tanti desideri. E, mentre si è avvolti e frastornati da questo turbinio di pensieri, da tante domande e da tanti dubbi, mi chiedo: "che cosa devo fare?".
Cerco di trovare una risposta... ma nulla.
Poi, una notte, faccio un sogno: vedo dinanzi a me un cielo azzurro, terso, e, sotto, un campo verde, rigoglioso, pieno di erbe, piante e fiori, che il sole caldo illumina e riscalda. È un paesaggio bellissimo, come quelli che si possono vedere nei nostri campi in estate, quando la natura, nel pieno del suo splendore, ci mostra tutta la sua bellezza. Sono lì, guardo, resto ammirato ed affascinato, ma non capisco. Poi, ad un tratto, sento qualcosa sul palmo della mia mano... abbasso lo sguardo e vedo tantissime coccinelle - non ne avevo mai viste così tante! - e, dopo un po’, molte iniziano a volare ed andare nel campo. Sono meravigliato per lo spettacolo bellissimo ed insolito... ma non capisco?!? Ed ancora una volta mi ritorna la stessa domanda: "che cosa devo fare?". Mentre penso, un flash: nella lotta biologica per la difesa delle colture, questi piccoli insetti, tanto le larve quanto gli adulti, si cibano dei parassiti delle piante. Guardo ancora le coccinelle nella mia mano... poi penso ai ragazzi della prima comunione e della cresima: non sarà che sono loro le nostre coccinelle, quelle di cui ci dobbiamo prendere cura, perché grazie a loro potremo difendere e proteggere la nostra casa comune?
Credo proprio di si!
Con questa speranza riprendo coraggio e con fiducia cerco ogni giorno, per quanto posso, di prendermi cura di queste coccinelle, sia delle più piccole, che delle più grandi.
In questo è prezioso ed insostituibile l'aiuto dei catechisti e delle catechiste che con tanta cura e passione si dedicano all'insegnamento e all'accompagnamento dei ragazzi nelle ore di catechismo.
Ma, ancor più bello, è vedere che alcune coccinelle più grandi, ragazzi e ragazze delle superiori e dell'università - che con affetto chiamiamo "giovani catechisti" - una volta terminato il catechismo, invece di "allontanarsi" ed abbandonare la Chiesa, hanno sentito il desiderio di mettersi al servizio della Parrocchia, rispondendo con generosità all'appello di Gesù: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date".
In conclusione, che cosa mi resta di bello nel cuore alla fine di questo mio primo anno a Giulianova?
L’ho condiviso con i bimbi nella messa della loro prima comunione mentre cercavo il modo di fargli vivere con serenità il loro primo incontro con Gesù. Prendendo un'ostia non ancora consacrata, l'ho mostrata ai bambini e gli ho detto: "Guardate! Per non spaventarvi Gesù si fa piccolo piccolo in quest'ostia e si consegna a voi, si mette nelle vostre mani. Noi adulti, tante volte, non abbiamo fiducia in voi ed abbiamo paura ad affidarvi cose importanti o preziose, vero? Ma Gesù no! Gesù ha fiducia in voi! Gesù si fida di voi e, per questo, si dona a voi!".
Ecco: fidiamoci anche noi, come Gesù, di queste piccole coccinelle! Prendiamocene cura perché, loro, sono il nostro futuro, sono il nostro domani!




CRESIME 2016






PEREGRINATIO MARIAE 2015 - CENTRO ANZIANI VIALE ORSINI






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