giovedì 28 luglio 2016

L'ANGOLO DELLA POESIA

QUANDO GLI OCCHI GUARDANO LONTANO
di Edda Piccioni

I nostri occhi, scrutatori profondi,
attenti, assidui,
pensosi, riflessivi,
curiosi, ansiosi, supplichevoli…
quando guardano lontano
puntano là, sull'orizzonte,
linea che unisce e separa
cielo e terra;
immaginano
traiettorie misteriose
al di là del tangibile
oltre il firmamento.
Il cosmo è carico d'incognite:
meraviglie da scoprire
o realtà insondabile?
La voce dell'enigma
brilla negli occhi estasiati
di campi visivi
all'infinito dilatati,
dove universi paralleli
spaziano
come specchi che rimandano
i nostri tremuli obiettivi
sul mondo colmo di rumori,
avvolto d'inquietudine
senza tregua…
E noi?
Immersi nella luce giubilare,
in supplichevole attesa,
chiediamo “Perdono”.



LA PREGHIERA DI UN VECCHIO MARINAIO
di Lucio Marà

Si è spenta in me, o Signore
da tempo oramai,
la gioia di prendere il largo.
La volontà come allora
Di sciogliere gli ormeggi.

Dagli amati scogli, la sera,
con il familiare rumore di risacca,
torna il bagaglio dei ricordi.
La moltitudine dei pensieri del passato
a sovrastarmi la mente.

Tornano sfocati alla memoria
quelle gioiose sere di un tempo.
Quando giovani ancora e speranzosi,
lasciavamo gli astanti sul molo;
i familiari e gli amici più cari.

E poi via, sull’Adriatico mare
in cerca di nuove prosperose venture.
Lo so il passato è passato
ma tu aiutami ancora, o Signore,
a non essere solo e stanco.

Ora che ho ammainato le vele,
nel periodo ultimo di vita terrena
fa’ che la preghiera della sera
giovi sempre a confortarmi.

Fa’ che la speranza Cristiana
che non delude, mi sia sempre compagna.
Concedimi Signore misericordioso il perdono
quando giungerà l’ora estrema,
spero con fede che tu mi accolga
con il tuo paterno e benevolo sorriso.



LU PORTE SALVE
di Dante di Pompeo

Li bagnande s'accampate
'llà lu porte e' ppi li strade,
pi'vvidò la cirimonia
fine a 'mmunde la colonie.

Ci sarà la Pricissione
n' ghe' li barche e li pirsone,
che livarà nu Sacre cande,
a la Madonne e a li Sande.

Madonna mi, guarde stu mare,
ca ci ha state sembre care
e che uje s'ammalate,
e di guarì 'nzi vode strade…

Ti Madonne, tanta Granne,
guarde a noje, titte quanne:
facce capì, che tinoma fa',
pi ji 'nnanze e  'nni sbajà.

Forse l'ommene piccatore,
t' a' firite 'lla' lu core,
ma Ti lu tì da pirdinà
e allore, forse, s' arravidarà…





Nessun commento:

Posta un commento